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RASSEGNA STAMPA – news da testate giornalistiche web

Enti Locali, ANCI Sicilia: “necessario un tavolo tecnico per affrontare le specificità”

Fonte: ilSicilia.it (Link)

15/03/2024

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“La certezza della scadenza del termine del 15 marzo per l’approvazione dei bilanci di previsione, considerata la mancata concessione di ulteriori proroghe, apre, per numerosissimi Enti locali siciliani, una fase di seria compromissione dell’azione amministrativa anche rispetto a scelte fondamentali sulla spesa, come l’accesso a fonti di investimento o l’assunzione e la stabilizzazione del personale”.

Lo dichiarano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia.

“In questo emerge ancora una volta un aspetto di una più complessiva anomalia siciliana che caratterizza le autonomie locali e vede un sostanziale disinteresse da parte delle istituzioni regionali e nazionali e probabilmente anche un limite nell’attuale sistema di rappresentanza istituzionale. I dati ci dicono che ogni anno sono numerosissimi i comuni dell’Isola che non approvano gli strumenti finanziari nei termini previsti. Questo porta all’immancabile, quanto sostanzialmente inutile, nomina di commissari da parte della Regione, senza che mai venga affrontato il problema sostanziale”.

A ciò si aggiunga la difficoltà, in alcuni casi insormontabile, rispetto all’approvazione dei Pef (Piano Economico finanziario) sui rifiuti, considerando la nota situazione dei costi elevati e la mancata compensazione dei 45 milioni destinati agli extra costi. D’altro canto anche per ciò che attiene all’energia elettrica il meccanismo della così detta “salvaguarda” costringe i comuni a pagare un prezzo per tre volte superiore rispetto a ciò che avviene in altre regioni d’Italia”. Aggiungono i vertici dell’Anci Sicilia.

Chiediamo, ancora una volta, che sulle specialità e sulle specifiche criticità ordinamentali, organizzative e finanziarie degli Enti locali siciliani – conclude il presidente Amenta- si costituisca, nei tempi più brevi, un Tavolo istituzionale in seno alla Conferenza Stato-città ed Autonomie locali. La concentrazione di così tante crisi finanziarie (quasi un terzo dei comuni è interessato) in una regione ad autonomia speciale è il segnale di una crisi di sistema che investe i rapporti finanziari tra Stato, Regione Siciliana ed Enti locali e che vede nella riscossione dei tributi locali e nel rispetto di istituti dell’armonizzazione contabile (come il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità – FCDE) il punto di caduta di una condizione di debolezza sul piano organizzativo e sul piano socio-economico”.

Imballaggi, via libera decisiva al nuovo regolamento

Fonte: ilsole24ore (Link)

15/03/2024

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Gli ambasciatori degli Stati Ue confermano l’accordo su Ppwr raggiunto nel negoziato tra Consiglio e Parlamento europeo, che poi voterà ad aprile.

Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue hanno confermato l’accordo raggiunto nel negoziato inter-istituzionale tra Consiglio e Parlamento europeo sul regolamento imballaggi (Ppwr). Lo ha annunciato la presidenza belga di turno alla guida dell’Ue, che ha sottolineato: «No ai rifiuti creati dagli imballaggi, sì al riciclo e al riutilizzo». La nuova norma «affronta l’aumento dei rifiuti di imballaggio, armonizzando al tempo stesso il mercato interno e promuovendo l’economia circolare». Da quanto filtra da fonti diplomatiche sull’approvazione dell’accordo, Malta e Austria hanno posto riserva di scrutinio.

Meloni: valorizzate le nostre eccellenze

Sul tema è intervenuta anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Abbiamo dimostrato che oggi a Bruxelles c’è un’Italia che non si arrende a soluzioni che penalizzano la nostra industria, ma che è capace di continuare a negoziare fino alla fine in maniera decisa, facendo valere la bontà dei propri argomenti, valorizzando le nostre eccellenze e riuscendo a modificare sostanzialmente il risultato finale».

«Il merito di questi successi – ha sottolineato la premier – va attribuito all’azione di impulso assicurata dai Ministeri coinvolti, in stretto coordinamento con Palazzo Chigi, all’attività negoziale condotta dai nostri rappresentanti diplomatici a Bruxelles, ma anche al cruciale lavoro di squadra svolto dai nostri europarlamentari, che hanno saputo travalicare gli schieramenti politici. In questo senso, un ringraziamento particolare va a Massimiliano Salini e a Patrizia Toia, che hanno svolto un lavoro decisivo durante il trilogo nella costruzione del consenso a sostegno delle posizioni nazionali sul dossier packaging. Abbiamo dimostrato come un’Italia coesa e determinata possa davvero spostare gli equilibri a Bruxelles e giocare un ruolo da protagonista».

Agli Stati la scelta tra riciclo e riutilizzo

Palazzo Chigi ha emesso un nota in merito, in cui viene evidenziato che «il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio accrescerà la sostenibilità del settore, promuovendo una maggiore riciclabilità degli imballaggi, nonché contribuirà a ridurre alcune barriere al funzionamento del mercato interno, introducendo norme comuni sull’etichettatura e sulla gestione dei rifiuti. Il provvedimento impegnerà inoltre gli Stati membri a ridurre i rifiuti, lasciando, come da noi auspicato, flessibilità agli Stati ed agli operatori nella scelta delle misure per raggiungere l’obiettivo, in particolare tra imballaggi riutilizzabili e quelli monouso riciclabili, laddove questi ultimi, come nel caso del settore della ristorazione, rappresentano ancora l’opzione che offre il risultato ambientalmente migliore e per la conservazione dei prodotti agricoli e alimentari».

Riciclo chimico e plastiche compostabili

«Gli emendamenti approvati – osserva ancora Palazzo Chigi – incentivano tecnologie in cui stiamo investendo, come il riciclo chimico. Salvaguardano inoltre settori in cui le nostre aziende hanno accresciuto la riciclabilità degli imballaggi, in cui siamo all’avanguardia, come quello delle plastiche compostabili, o in cui esportiamo prodotti di eccellenza, come vini, spumanti, vermouth e distillati. Nella gestione dei rifiuti, libertà di scelta è concessa tra l’adozione del deposito cauzionale e il mantenimento di modelli virtuosi di raccolta separata, come quello italiano. La direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità contribuirà ad assicurare che le catene di approvvigionamento delle principali imprese europee siano il più possibile rispettose dei diritti umani e della sostenibilità ambientale. L’Italia – viene rivendicato – ha svolto un ruolo chiave nel raggiungimento di un testo equilibrato ed efficace, che concentra gli oneri sulle società di grandi dimensioni (oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di fatturato globale) meglio in grado di monitorare le proprie catene di approvvigionamento e di contribuire alla mitigazione degli effetti delle attività economiche sui cambiamenti climatici, nonché alla tutela dei diritti umani delle persone interessate dall’attività d’impresa. I risultati raggiunti sono il frutto di uno sforzo corale di tutti gli attori del sistema Italia».

La soddisfazione viene espressa anche dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, da quello delle Imprese, Adolfo Urso, da quello per gli Affari Europei Raffaele Fitto.

Dopo il passo di oggi, con l’accordo tra i Ventisette, i testi approvati verranno adesso trasmessi al Parlamento europeo e quindi al Consiglio per l’adozione finale. Il Parlamento voterà in seduta plenaria nella settimana del 22 aprile.

Scicli. Febbraio, differenziata al 73%

Fonte: Canale74 (Link)

13/03/2024

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Il Comune di Scicli raggiunge il 73% di raccolta differenziata nel mese di Febbraio.

Un ringraziamento – spiega il Sindaco, Mario Marino – ai cittadini che hanno conferito correttamente, al personale della ditta Impregico per il servizio che rende con grande professionalità alla collettività ed alla Polizia Locale per i controlli posti in essere.

Siamo convinti – prosegue il primo cittadino – che sia questa la strada da seguire e ci stiamo impegnando fortemente in tal senso con la realizzazione, entro l’estate, di sei isole ecologiche zonali (a Scicli, a Jungi ed una in ogni borgata) e di un nuovo Centro Comunale di Raccolta (per il conferimento dei rifiuti ingombranti).

L’obiettivo ultimo è la creazione di una sistema premiale e misto di raccolta dei rifiuti all’avanguardia, a misura del cittadino e, soprattutto, conveniente per le tasche dei contribuenti che maggiormente operano in maniera corretta per il riciclo.

Continuiamo, tutti insieme, – conclude il Sindaco Marino – a differenziare tanto e bene, per incrementare ulteriormente questa percentuale già alta”.

Termovalorizzatori, il governo regionale istituisce Ufficio speciale

Fonte: Sicilia On Press (Link)

11/03/2024

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Nasce l’“Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti” a supporto e alle dirette dipendenze del commissario straordinario per i termovalorizzatori in Sicilia.

Lo ha istituito il governo regionale, nella seduta di oggi pomeriggio, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, che è stato nominato nelle scorse settimane dal presidente del Consiglio dei ministri commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti.

«Si tratta di un organismo previsto dal “decreto energia” – sottolinea il presidente Schifani – proprio al fine di imprimere particolare impulso e celerità alle attività del commissario straordinario. Sussiste l’impellente necessità di dare risposte concrete ai siciliani in materia di gestione dei rifiuti e il nostro governo sta mettendo in campo tutte le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo».

L’Ufficio speciale avrà sede a Palazzo d’Orléans, sarà in carica per due anni rinnovabili e dovrà supportare il commissario straordinario e gli eventuali sub commissari nello svolgimento di alcuni compiti: adottare, previo svolgimento della valutazione ambientale strategica, il piano regionale dei rifiuti, finalizzato a realizzare la chiusura del ciclo dei rifiuti nella regione, comprese la realizzazione e la localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione, il cui processo garantisca un elevato livello di recupero energetico; approvare i progetti di nuovi impianti pubblici per la gestione dei rifiuti, compresi quelli per il recupero energetico; assicurare la realizzazione di questi impianti con procedure di evidenza pubblica.

L’organismo sarà guidato da un dirigente e articolato in una struttura intermedia (servizio) composta da quattordici unità di personale al massimo, coordinata da un altro dirigente. Il suo intero funzionamento sarà coperto da finanza regionale.

Da Modica a Favara, la Sicilia è Plastic Free: premiate sette amministrazioni comunali

Fonte: Qds.it (Link)

10/03/2024

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Tra le premiate ben 111 amministrazioni, di cui sette direttamente dalla Sicilia.

Un premio – a forma di tartaruga – dedicato ai migliori comuni d’Italia nell’ambito del Plastic Free. Questo il riconoscimento promosso e ideato da Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica.

Tra le premiate ben 111 amministrazioni, di cui sette direttamente dalla Sicilia. In questo caso, parliamo dei comuni di Modica (Ragusa); Santa Teresa di Riva (Messina); Avola (Siracusa); Belpasso (Catania); Cefalù (Palermo); Castelvetrano (Trapani); Favara (Agrigento).

Premio “Plastic Free”, anche la Sicilia premiata.

A Milano, nelle scorse ore è andata in scena la terza edizione del premio “Comune Plastic Free”, riconoscimento importante per le amministrazioni comunali italiane. In questo ambito, a ricevere il premio sono stati anche sette comuni della Sicilia.

Parliamo di Modica (2 tartarughe), Santa Teresa di Riva (2 tartarughe), Avola, Belpasso, Cefalù, Castelvetrano e Favara. Tutti questi comuni, sono stati premiati con l’importante riconoscimento a livello nazionale.

Premio Plastic Free, De Gaetano: “L’impegno sempre più diffuso”.

In un biennio, siamo passati da 49 a 111 Comuni Plastic Free, segno che l’impegno delle Amministrazioni locali, sostenuto dai nostri volontari e referenti, si diffonde sempre più – ha dichiarato Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – Per il prossimo anno, renderemo la partecipazione dei Comuni più agevole, digitalizzando le procedure. Ma la grande sfida che ci attende è quella dell’internazionalizzazione: varcheremo i confini nazionali con l’obiettivo, nei prossimi anni, di sensibilizzare sino ad un miliardo di persone, a partire dall’Europa”.

Piattaforma software gPEF per la gestione di tutte le fasi procedurali, relative ai PEF Tari, da parte della S.R.R. ATO 7 Ragusa, in qualità di Ente Territorialmente Competente (ETC), e di Comuni e Gestori degli Ambiti Tariffari.

Fasi del processo:

  • Invito alla compilazione;
  • Compilazione effettiva;
  • Trasmissione;
  • Approvazione;
  • Validazione.

L’ETC ha così a disposizione la gestione informatizzata di tutti i suoi ambiti e la trasmissione dei documenti in un’unica piattaforma centralizzata, con una panoramica completa del controllo di tutti i lavori in corso.

Lo scopo è quello di semplificare la comunicazione tra ETC e Ambiti Tariffari comunali tramite una piattaforma informatica che prevede al suo interno anche eventuali richieste di modifica o integrazione dei dati inviati.

Utilizzo per l’aggiornamento biennale 2024-2025 del PEF Tari, ai sensi dell’art. 8 della delibera ARERA n. 363/2021/R/RIF e della nuova delibera ARERA n. 389/2023/R/RIF.

Intelligenza artificiale e gestione dei rifiuti, una sinergia è possibile

Fonte: lentepubblica.it (Link)

7/03/2024

La crescente digitalizzazione e l’impiego di tecniche di intelligenza artificiale stanno emergendo come forze trainanti nella trasformazione della gestione dei rifiuti.

Una gestione del sistema rigiuti virtuoso, fondamentale per ridurre la mole di rifiuti prodotti globalmente ogni anno, si presenta come un terreno fertile per l’applicazione di soluzioni avanzate in un mondo sempre più orientato verso smart city sostenibili.

Secondo le Nazioni Unite, la Terra si trova a fronteggiare un’enorme sfida con 11,2 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi prodotti annualmente, contribuendo al 5% circa delle emissioni globali di gas serra. Per affrontare questa sfida, l’Unione europea ha fissato obiettivi ambiziosi, chiedendo agli Stati membri di riciclare almeno il 70% dei beni confezionati entro il 2030 e raggiungere il 65% di riciclo domestico entro il 2035.

Il riciclo, tuttavia, è un’attività complessa che richiede strategie avanzate per recuperare materiali utili e evitare lo smaltimento in discarica. Attualmente, molti gestori e molti impianti di trattamento dei rifiuti mancano di una tecnologia ampiamente diffusa per rilevare automaticamente la qualità delle fasi intermedie, portando a una separazione non ottimale dei diversi componenti dei rifiuti.

Intelligenza artificiale e gestione dei rifiuti

In questo contesto, l’evoluzione verso smart city governate dall’Internet delle Cose (IoT) rende il waste management un terreno fertile per l’applicazione delle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima, attraverso l’elaborazione e il monitoraggio di enormi quantità di dati, garantisce l’efficienza nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, promuovendo anche l’equità fiscale attraverso un calcolo accurato di quanto cittadini e aziende contribuiscano.

Sistemi tecnologici integrati basati sull’Intelligenza Artificiale, già sperimentati con successo in alcune città del Lazio e della Campania, trasformano ogni veicolo di raccolta in un esploratore urbano guidato dall’IA. Questo “gioco di strategia” dinamico ottimizza il percorso di raccolta, garantendo risparmio di tempo, precisione e riduzione dell’impatto ambientale grazie alla gestione ottimizzata dei consumi.

La valutazione e l’analisi in tempo reale non solo potrebbero sensibilizzare le comunità e la politica sull’importanza del riciclo, ma incentiverebbero anche pratiche di smaltimento corrette, influenzando le decisioni di gestione dei materiali e riducendo i costi operativi connessi. L’Intelligenza Artificiale si configura così come un alleato fondamentale per trasformare il modo in cui affrontiamo la sfida globale del riciclo dei rifiuti.

L’importanza della trasparenza

Di pari passo un aiuto importante a procedure virtuose arriva dalla cosiddetta trasparenza del servizio rifiuti.

La trasparenza nel settore dei rifiuti è infatti un elemento cruciale per garantire una gestione sostenibile, responsabile ed efficiente delle risorse. Essa si traduce nella chiara comunicazione di informazioni pertinenti, accessibili a tutte le parti interessate, riguardanti la produzione, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Un elevato livello di trasparenza contribuisce a promuovere la responsabilità delle autorità competenti, delle imprese e dei cittadini coinvolti nel ciclo dei rifiuti.

Ecco alcuni punti chiave relativi alla trasparenza nel settore dei rifiuti:

  • informazioni accessibili: la trasparenza implica che le informazioni sulle pratiche di gestione dei rifiuti siano facilmente accessibili al pubblico. Questo include dati sulla quantità di rifiuti prodotti, tassi di riciclo, metodologie di smaltimento e i risultati ottenuti nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
  • coinvolgimento della comunità: la partecipazione e l’informazione delle comunità locali sono fondamentali. Consentire ai cittadini di comprendere appieno le pratiche di gestione dei rifiuti nella propria area promuove una maggiore responsabilità individuale e collettiva.
  • eesponsabilità delle autorità locali: le autorità locali e le agenzie preposte devono essere trasparenti nelle loro decisioni e azioni. Ciò include la divulgazione dei piani di gestione dei rifiuti, dei risultati delle ispezioni e delle strategie adottate per migliorare le pratiche esistenti.
  • monitoraggio e reporting: la trasparenza implica un rigoroso monitoraggio delle performance nel tempo. I rapporti regolari e dettagliati sulle attività di gestione dei rifiuti forniscono una visione chiara delle sfide affrontate, dei progressi compiuti e delle aree in cui sono necessari miglioramenti.
  • collaborazione pubblico-privato: la trasparenza è fondamentale nelle relazioni tra settore pubblico e privato. Le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti devono fornire informazioni chiare sulle loro pratiche, contribuendo così a creare una partnership più efficace e responsabile

Gli obblighi di trasparenza per i gestori

Gli obblighi di trasparenza, cui devono sottoporsi Enti e Aziende di servizi che si occupano della gestione dei rifiuti, impongono oltretutto la necessità di mantenere sempre attivo il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadino.

La Delibera Arera 444/2019/R/rif impone a Comuni e gestori la pubblicazione dei contenuti minimi obbligatori da riportare sui siti internet istituzionali.

I contenuti devono essere:

  • esposti in modo facilmente comprensibile
  • organizzati in modo tale da favorire, da parte dell’utente, la chiara identificazione delle informazioni inerenti all’ambito territoriale di proprio interesse.

Compito dei gestori è pertanto quello di attivare tutti gli strumenti necessari per rendere accessibili e comprensibili i documenti e le informazioni agli utenti.

Occorre pertanto una maggiore efficienza nella comunicazione tra queste parti, che garantisca di raggiungere il maggior numero di persone possibile.

In questo meccanismo l’intelligenza artificiale diventa uno strumento importante da utilizzare sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione per affiancare i cittadini nella raccolta differenziata.

Piattaforma Trasparenza Rifiuti Golem Net – utilizzata anche dai Comuni dell’Ambito Territoriale della S.R.R. ATO 7 Ragusa – Trasparenza Rifiuti (Link)

La geografia europea dei rifiuti dal 1995 a oggi

Fonte: QdS.it (Link)

7/03/2024

Solo sette paesi ne hanno ridotto la produzione. Ue ancora sotto il 50% di riciclo. Il recupero energetico è passato da 30 mln di tonnellate a 60 mln

Eurostat ha recentemente pubblicato i dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani nell’Unione europea, con aggiornamento al 2022 e una serie storica che parte dal 1995. Una grande quantità di dati, non facili da decifrare per trarre qualche valutazione sullo stato di avanzamento dell’economia circolare, paradigma lanciato nel 2018 dalla Commissione europea.

Partiamo dai dati di produzione

Nel 2022, la quantità di rifiuti urbani prodotti nella UE è stata di 229 milioni di tonnellate, per una produzione pro capite di 513 kg, 19 kg in meno rispetto al 2021 (532 kg) e 46 kg in più rispetto al 1995 (467 kg, pari al +10%).

Per l’Italia i dati disponibili si fermano al 2021, quando la produzione pro capite di rifiuti si attestava a 495 chili pro capite, pari a un aumento del 9,1% rispetto al 1995. Nel 2022 si regista un leggero calo quindi, ma guardando bene si nota che all’appello mancano ancora molti Paesi e in alcuni casi il dato è stimato. Prudenza, quindi, a registrare una effettiva inversione di tendenza.
La serie storica lunga ci fornisce invece un dato interessante considerato che dal 1995 al 2022 i rifiuti urbani sono aumentati “solo” del 10% a fronte di un Pil pro capite europeo che è aumentato di circa il 45%. Si è trattato di un periodo di 27 anni molto turbolento, con una lunga crisi economica nei primi anni 2000, la pandemia, la guerra e la crisi energetica e questo ha di sicuro influito.

Il dato nei diversi Paesi è molto variegato

Austria, Danimarca e Lussemburgo sono stati i maggiori produttori di rifiuti urbani, rispettivamente con 831, 787 e 721 kg pro capite, seguiti dal Belgio (677). La quantità più bassa è stata prodotta in Romania (301 kg), Polonia (364 kg) ed Estonia (373 kg). Sul quantitativo di rifiuti pro capite prodotti incide sicuramente la ricchezza di un Paese (Pil pro capite), ma anche i sistemi di raccolta e assimilazione, con particolare riferimento al turismo. Rispetto al 1995, solo sette Paesi Ue hanno prodotto meno rifiuti urbani pro capite nel 2022: Bulgaria (-35,9%), Slovenia (-18,2%), Ungheria e Romania (-11,8%), Paesi Bassi (-12,3%), Spagna (-7,7% ) e Germania (-4,8%). In tutti gli altri casi la produzione è aumentata, anche se non di molto.

Veniamo al riciclaggio

Nel 2022 l’Ue ha registrato una media di 249 kg a persona, in calo rispetto alla media del 2021, che era pari a 264 kg a persona. Si riducono i rifiuti ma si riduce anche il riciclo. Non siamo ancora al 50% di riciclo sul totale dei rifiuti urbani, previsto dalla precedente direttiva, ma ci siamo vicini ormai, anche se con grandi differenze fra i diversi Paesi membri.

Poco sopra la media europea, l’Italia con 257 kg a persona. Austria (516 kg), Danimarca (411 kg) e Germania (409 kg) hanno registrato la più alta quantità di rifiuti riciclati per persona. Fanalino di coda, Romania e Malta, rispettivamente con 36 e 75 kg pro capite. Differenze gigantesche che pesano sulle previsioni di raggiungimento del target di riciclo previsto dalla nuova direttiva.

L’avvertimento della Commissione europea è netto: 18 Stati membri dell’Ue su 27 potrebbero non riuscire a raggiungere uno o più obiettivi per il settore. La normativa prevede che i paesi siano in grado di riciclare l 55% dei rifiuti urbani e il 65% dei rifiuti di imballaggio per il riutilizzo o il riciclo entro il 2025 (65% al 2035) e di ridurre lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani a meno del 10% entro il 2035. Per i soli rifiuti urbani l’elenco vede mal posizionate Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Portogallo, Spagna e Svezia. Invece Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Ungheria, Lituania, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia potrebbero mancare sia l’obiettivo sui rifiuti urbani, che su quelli totali di imballaggio. Un dato che ci dice che la spinta del “pacchetto” economia circolare della Commissione, avviato nel 2018, non sta producendo ancora i risultati attesi. Nel frattempo la capacità impiantistica di trattamento per il riciclo in Europa si è contratta.

Ma il dato del “riciclaggio” deve essere letto confrontandolo con due indicatori di cui Eurostat ci fornisce l’aggiornamentoL’indice di circolarità (materia riciclata rispetto a flusso di materia totale dell’economia) e indice di produttività delle risorse (materiale usato nei settori economici rispetto al Pil. L’indice di circolarità migliora anche se di poco in Europa, con un valore di 11,5 % nel 2022, contro un dato di 10,8 % nel 2010 (in Italia è 21,6 nel 2022, contro l’11,5% del 2010). Può sembrare una percentuale bassa, ma va confrontata con il totale del materiale usato: nel 2022 in Europa si sono riciclati 1 miliardo di tonnellate di rifiuti, ma si sono usati 8,2 miliardi di tonnellate di materiali. Nel 2010 si era riciclato 900 milioni di tonnellate, ma si erano usati 7,9 miliardi di tonnellate di materiali.

Negli ultimi anni l’indice non è cresciuto molto e su scala mondo si è addirittura ridotto (dal 9,1% al 7,2% negli ultimi 5 anni). Il riciclo è in costante aumento, ma aumenta ancora di più l’uso di materiali nei processi produttivi e conseguentemente lo sfruttamento delle risorse naturali vergini. Questo è il punto. Migliori i risultati in termini di indice di produttività delle risorse, migliorato in Europa del 37 % dal 2000 ad oggi. Significa che produciamo più valore con un minore uso di risorse materiali. Vuol dire che il Pil aumenta di più di quanto aumenti il prelievo di risorse dalla natura.

Veniamo alle altre forme di gestione dei rifiuti urbani

Il recupero energetico si è molto sviluppato nel corso dei 27 anni presi in esame: nel 1995 valeva 30 milioni di tonnellate, nel 2022 circa 60 (26,2% del totale), anche se in leggera diminuzione rispetto al 2020 e 2021. Si riduce di molto l’uso della discarica: nel 1995 valeva 121 milioni di tonnellate, nel 2022 siamo circa 53 (23,1 %), anche se in leggera risalita rispetto al 2021. Lontani dal 10 % al 2035.

Infine l’import/export

L’Europa ha esportato 32,1 milioni di tonnellate di rifiuti (complessivi non solo urbani) quantità diminuita del 3% rispetto al 2021. La Turchia è stata la principale destinazione, con 12,4 milioni di tonnellate di rifiuti, ha rappresentato il 39% delle esportazioni totali di rifiuti. La seconda destinazione è stata l’India, che ha ricevuto 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti dall’UE nel 2022, seguita dal Regno Unito (2 milioni di tonnellate), dalla Svizzera, dalla Norvegia e dall’Egitto (1,6 milioni ciascuna), dal Pakistan (1,2 milioni), dall’Indonesia (1,1 milioni), dal Marocco e dagli Stati Uniti (entrambi 0,8 milioni). Quanto alle materie esportate, il 55% è rappresentato da rifiuti di metalli ferrosi (17,8 milioni di tonnellate), il 15% è rappresentato da rifiuti di carta (4,9 milioni di tonnellate) e circa il 3,5% è rappresentato dalla plastica (1,1 milioni di tonnellate).

Riguardo le importazioni, l’Eurostat ha registrato che l’Unione Europea ha ricevuto 18,7 milioni di tonnellate di rifiuti da Paesi terzi, pertanto il dato è diminuito del 5% rispetto allo scorso anno. Di questi rifiuti, 4,2 milioni di tonnellate sono metalli ferrosi (22% di tutte le importazioni di rifiuti) e 2,4 milioni di tonnellate sono di carta (13% di tutte le importazioni di rifiuti). Le maggiori quantità di tali rifiuti provenivano dal Regno Unito.

Dati su cui riflettere

La transizione “circolare” è più complessa e lenta di quanto previsto, in mancanza di una vera strategia di prevenzione (ecodesign) e di una politica industriale per gli sbocchi dei materiali da riciclare. Le differenze poi fra i diversi Paesi sono ancora enormi, ed in fondo legate ad una differenza di ricchezza: il Lussemburgo ha un PIL pro capite di 119.000 euro, la Bulgaria di 18.000.

Ispica - Igiene Ambientale, trovato accordo

Fonte: Video Mediterraneo (Link)

5/03/2024

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il Consiglio Comunale di Ispica ha approvato il progetto di appalto di Igiene Ambientale

Nascono a Scicli le mini isole ecologiche

Fonte: Video Regione Sicilia (Link)

5/03/2024

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Sono previste nel centro cittadino a Jungi, Donnalucata, Cava d’Aliga e Sampieri

Nel territorio di Scicli nasceranno sei mini  isole ecologiche, arrivano dopo l’installazione delle macchine “Mangiaplasatica” Da palazzo “Palle” fanno sapere che le piccole isole ecologiche, previste a Scicli, Jungi, Donnalucata, Cava d’Aliga e Sampieri, saranno recintate, videosorvegliate notte e giorno e con accesso controllato. Ad aggiudicarsi la gara per la costruzione delle sei isole per un importo a base d’asta di 571.400 euro la Tech Servizi di Floridia. Nelle Isole si potrà conferire Plastica, Carta, Vetro, Indifferenziato. Non si potranno conferire né l’umido nè gli ingombranti. Le Isole avranno dei sensori che avviseranno gli operatori quando avranno raggiunto il colmo della capienza, in modo da essere svuotate.

Saranno costruite con una recinzione in pietra a secco, in gabbionate, si entrerà da un cancello elettronico che si azionerà grazie al riconoscimento della tessera sanitaria, e all’interno ospiteranno dei cassonetti azionati sempre da tessera sanitaria che funzioneranno come le macchine mangiaplastica. Oltre alle sei isole nell’affidamento dell’appalto è previsto l’arredamento per due CCR, Centri Comunali di Raccolta, che nasceranno uno in contrada San Biagio e la cui apertura è prevista a breve, l’altro in contrada Zagarone.  Chi conferirà i rifiuti nelle Isole e nel CCR avrà una premialità: lo sconto sulla Tari.

 

La gestione dei servizi di igiene ambientale. Seminario organizzato dal Circolo "Il Carrubbo" di Legambiente Ragusa

Fonte: Facebook – “Legambiente Ragusa Circolo il Carrubo” (Video)

Intervento del Dirigente della S.R.R. ATO 7 Ragusa 

Dott.Chim./Ing.Chim. Fabio Ferreri

“La Raccolta Differenziata nei Comuni della S.R.R. ATO 7 Ragusa: risultati quantitativi e la presenza delle frazioni estranee”

La gestione dei servizi di igiene ambientale. Seminario organizzato dal Circolo "Il Carrubbo" di Legambiente Ragusa

Fonte: ragusaoggi.it (Link)

28/02/2024

L’iniziativa è di Legambiente Ragusa con il patrocinio del Comune capoluogo e della SRR ATO 7

Venerdì 1 marzo 2024 nella sede del Libero Consorzio Comunale, in Viale del Fante, con inizio alle 9, conferenza sulla delicata questione ambientale.

E’ l’anno in cui si iniziano a rinnovare gli appalti e sarà l’occasione per discutere sugli strumenti e le esperienze per ottimizzare i costi, incrementare i risultati ambientali e migliorare la gestione dei contratti di igiene ambientale – spiega il presidente Claudio Conti – prevista la partecipazione di esperti e consulenti della fondazione IFEL dell’Anci, amministratori e tecnici di imprese del settore pubblico, professionisti del settore e Sindaci coinvolti nel dibattito sulla migliore gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Tra gli altri Raphael Rossi, professionista esperto nella progettazione e gestione dei rifiuti che ha redatto il ‘Dossier sul costo dei rifiuti in Sicilia’ commissionato da ANCI SICILIA e contenente l’analisi comparativa delle spese sostenute dai Comuni per il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e delle frazioni differenziate in Sicilia con altre realtà italiane“.

Sicilia munnizza free, seminario di Legambiente a Ragusa

Fonte: ragusah24 (Link)

26/02/2024

Si terrà venerdì 1 marzo 2024, alle ore 9, un incontro sul tema “La gestione dei servizi di Igiene ambientale“ organizzato da Legambiente di Ragusa, con il patrocinio del Comune di Ragusa e della SRR ATO 7 di Ragusa. L’evento è in programma al palazzo del Libero Consorzio Comunale in viale del Fante.

La conferenza sarà un’occasione, nell’anno in cui si iniziano a rinnovare gli appalti, per discutere sugli strumenti e le esperienze per ottimizzare i costi, incrementare i risultati ambientali e migliorare la gestione dei contratti di igiene ambientale.

A partecipare, esperti e consulenti della Fondazione IFEL dell’Anci, amministratori e tecnici di imprese del settore pubblico, professionisti del settore e sindaci coinvolti nel dibattito sulla migliore gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Tra gli altri Raphael Rossi, professionista esperto nella progettazione e gestione dei rifiuti che ha redatto il “Dossier sul costo dei rifiuti in Sicilia” commissionato da ANCI SICILIA e contenente l’analisi comparativa delle spese sostenute dai Comuni per il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e delle frazioni differenziate in Sicilia con altre realtà italiane. Sarà presente anche l’avv. Giovanni Giaretti, esperto di diritto amministrativo e sulla tutela della Libera concorrenza che ha assistito l’ANCI Sicilia nel ricorso presentato all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) sul costo dei rifiuti in Sicilia.

In particolare, durante la conferenza saranno affrontati i temi: – Il coinvolgimento degli utenti, i sistemi premiali e l’approccio PAYT e KAYT . I sistemi di tariffazione puntuale (Pay-as-you-throw – PAYT) si basano sul principio “chi inquina paga”: prevedono che gli utenti paghino in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta e forniscono incentivi alla raccolta dei rifiuti riciclabili e alla riduzione di quelli indifferenziati. L’“informazione puntuale” (Know-as-you-throw – KAYT) è un approccio innovativo sviluppato nell’ambito con l’obiettivo di ridurre i rifiuti urbani attraverso strumenti di conoscenza e persuasione dei cittadini.

Il convegno offrirà l’opportunità di conoscere le nuove strategie di gestione dei  rifiuti, di applicazione equa della TARI e incontrare altri amministratori pubblici che la stanno sperimentando.

Rifiuti e raccolta differenziata, Legambiente Ragusa scende in campo

Fonte: LaSicilia.it (Link)

26/02/2024

Venerdì 1 marzo 2024 un convegno per fare il punto sulle nuove strategie nell’anno in cui si iniziano a rinnovare gli appalti

Legambiente di Ragusa, con il patrocinio del Comune di Ragusa e della Srr Ato 7 di Ragusa, organizza un incontro sul tema “La gestione dei servizi di Igiene ambientale “ che si terrà a Ragusa presso il palazzo del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale) in viale del Fante, venerdì 1 marzo alle 9. La conferenza sarà un’occasione, nell’anno in cui si iniziano a rinnovare gli appalti, per discutere sugli strumenti e le esperienze per ottimizzare i costi, incrementare i risultati ambientali e migliorare la gestione dei contratti di igiene ambientale.

La conferenza vedrà la partecipazione di esperti e consulenti della Fondazione Ifel dell’Anci, amministratori e tecnici di imprese del settore pubblico, professionisti del settore e sindaci coinvolti nel dibattito sulla migliore gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Durante la conferenza saranno affrontati, tra gli altri, i seguenti temi: il coinvolgimento degli utenti, i sistemi premiali e l’approccio Payt e Kayt.

I sistemi di tariffazione puntuale (Pay-as-you-throw – Payt) si basano sul principio “chi inquina paga”: prevedono che gli utenti paghino in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta e forniscono incentivi alla raccolta dei rifiuti riciclabili e alla riduzione di quelli indifferenziati. L’“informazione puntuale” (Know-as-you-throw – Kayt) è un approccio innovativo sviluppato nell’ambito con l’obiettivo di ridurre i rifiuti urbani attraverso strumenti di conoscenza e persuasione dei cittadini. Il convegno offrirà l’opportunità di conoscere le nuove strategie di gestione dei rifiuti, di applicazione equa della Tari e incontrare altri amministratori pubblici che la stanno sperimentando.

Rifiuti: Schifani commissario per nuovi impianti in Sicilia

Fonte: LaSicilia.it (Link)

29/02/2024

Nominato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani è stato nominato, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, commissario straordinario per il completamento, in Sicilia, della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti. L’incarico avrà una durata di due anni ed è prorogabile o rinnovabile. La nomina arriva dopo l’approvazione della relativa norma nell’ambito del “decreto energia”. Tra gli obiettivi previsti “la riduzione dei movimenti di rifiuti e l’adozione di metodi e di tecnologie più idonee a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica”, oltre alla realizzazione e localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione.

Rifiuti agricoli dati alle fiamme, nel ragusano allarme per la diossina liberata dalle “fumarole”

Fonte: QdS.it (Link)

17/02/2024

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l territorio della fascia trasformata che si estende da Vittoria ad Acate è tra i più colpiti dall’annoso problema ambientale. Fidone, sindaco di Acate, si appella al ministro Pichetto Fratin: “Siamo in emergenza, il governo nazionale intervenga”.

VITTORIA/ACATE – Non soltanto nella bella stagione, ma ormai durante tutto l’anno, torna inesorabilmente alla ribalta la questione fumarole. Il territorio che si estende da Vittoria ad Acate continua ad essere una delle realtà che soffre, più di altre, di questo annoso problema.

Ancora in molti si liberano della fratta bruciandola

Sono, infatti, ancora in molti a liberarsi della fratta bruciandola e spesso, con essa, viene data alle fiamme anche della plastica residuale. Le fumarole, di conseguenza, producono diossina che resta nell’aria da respirare, si deposita sul terreno e si infiltra nelle falde acquifere.

Il primo cittadino di Acate, Gianfranco Fidone, ha inviato una dettagliata nota al ministero dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione generale del Patrimonio Naturalistico e del Mare per rappresentare la grave situazione che l’Ente, e di conseguenza la cittadinanza, si trova a fronteggiare.

L’inquinamento dovuto a uno scorretto smaltimento dei rifiuti agricoli sta causando grande allarme e da un confronto con le associazioni ambientaliste, quali Legambiente (e specificatamente con i circoli Kiafura, Il Carrubbo, Sikelion e il Melograno), Fare Verde e Terre Pulite, il sindaco ha illustrato le problematiche che attanagliano non solo Acate ma tutti i territori della cosiddetta “fascia trasformata”.

“La presenza di impianti serricoli abbandonati sino a pochi metri dalla battigia di Marina di Acate – ha detto Fidone -, il ritrovamento di plastica insabbiata e la formazione di vere e proprie ‘dune di plastica’ che poi si riversano in mare, la presenza cadenzata e costante delle fumarole, l’interramento di scarti agricoli, la cosiddetta ‘fratta’, nei terreni agricoli rappresentano i vari volti di un’emergenza a cui non possiamo e non dobbiamo arrenderci. Con le associazioni ambientaliste, che ringrazio per il confronto, abbiamo individuato i vari punti dolenti che attanagliano il nostro territorio. Noi, come amministrazione, non ci siamo fermati alla mera denuncia ma abbiamo prodotto, con la preziosa collaborazione e disponibilità del Libero Consorzio di Ragusa e della Prefettura, fatti con il rafforzamento dei controlli e con la produzione di denunce, ordinanze e appelli alla sensibilizzazione”.

Un territorio, quello ragusano, sotto attacco

“Lo sforzo degli enti territoriali però non basta – ha sottolineato il sindaco -. Si pone il problema, annoso, della bonifica di un territorio sotto attacco: la plastica che si riversa in mare o che viene bruciata costituisce un problema così come l’abbandono dei contenitori di fitofarmaci e altri rifiuti sul territorio. In Sicilia non esiste un centro di smaltimento e recupero dello scarto, della fratta, in grado di trattare il rifiuto e di sgravare dal peso dello smaltimento gli agricoltori”.

Richiesto l’intervento della Protezione civile

“Reputiamo che sussistano le condizioni affinché possa intervenire il dipartimento della Protezione Civile poiché viviamo un’emergenza e chiediamo l’avvio di un dialogo, qualificato, con il governo nazionale poiché Acate ha necessità di un supporto concreto per reprimere, per bonificare e per trovare soluzioni ecocompatibili allo smaltimento di questa tipologia di rifiuto agricolo. Ho interessato della situazione anche il senatore del nostro collegio, Salvo Sallemi, che ha manifestato subito piena disponibilità nel raccogliere le istanze del territorio adoperandosi per creare un collegamento e un dialogo con Roma” ha concluso Gianfranco Fidone.

Anche i consiglieri comunali di Vittoria, Marco Greco e Agata Iaquez, del movimento Punto a Capo, sono intervenuti sul tema. Infatti, hanno predisposto insieme a Concetta Fiore, presidente del consiglio comunale di Vittoria, un emendamento al bilancio, al fine di sostenere l’agricoltura e l’ambiente prevenendo, fattivamente, la formazione delle fumarole.

“Il nostro emendamento – spiegano dal canto loro Greco e Iaquez – ha una duplice valenza: da un lato intende sostenere gli agricoltori, già vessati da costi di produzione altissimi, per consentire loro di smaltire il rifiuto in maniera economica e dall’altro intende preservare l’ambiente dalla formazione delle fumarole attraverso una filiera del rifiuto virtuosa”.

“Per queste ragioni proporremo un emendamento per destinare i fondi del bilancio dell’Ente alla realizzazione di uno studio di fattibilità di un centro di stoccaggio e di un centro di trattamento del rifiuto agricolo – hanno continuato i consiglieri -. Il progresso tecnologico ha consentito di avere clips biodegradabili e macchinari per la separazione del rifiuto agricolo per cui riteniamo che le istituzioni debbano fare la loro parte per sostenere gli agricoltori che hanno diritto di avere possibilità di smaltimento immediate, vicine e che non rappresentino un costo ulteriore”.

“Naturalmente il tema non investe solamente il Comune di Vittoria ma tutti i Comuni della fascia trasformata, il Libero Consorzio e la Srr per cui auspichiamo che questo nostro emendamento rappresenti un passo in avanti per sostenere l’agricoltura e contrastare le fumarole. Il tema dei rifiuti agricoli e del loro trattamento non può essere ignorato e riteniamo che questa battaglia debba essere condivisa, al di là delle appartenenze politiche, per il bene del nostro territorio” hanno concluso Greco e Iaquez.

ESITO DELLA CONFERENZA IN PREFETTURA DI RAGUSA SULLA PROBLEMATICA DELL'ABBANDONO DEI RIFIUTI NEL TERRITORIO IBLEO: FONTI NEWS SOTTO INDICATE

Abbandono rifiuti, una task force provinciale

Fonte: Canale74 (Link)

7/02/2024

Monitoraggio, rimozione, prevenzione e contrasto. Questi i punti centrali dell’attività di tutte le forze in campo, in provincia, per eliminare l’odioso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.

Tema, quest’ultimo, al centro della conferenza dei servizi convocata dal Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri.

Obiettivo: condivisione e uniformità degli interventi, anche dal punto di vista dell’impiantistica necessaria.

La task force proseguirà con incontri ancora più specifici su un tema, quello dei rifiuti, centrale per la vita di tutte le comunità locali.

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Conferenza di servizi sull’abbandono dei rifiuti

Fonte: Video Regione Sicilia (Link)

6/02/2024

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Conferenza di servizi oggi in Prefettura a Ragusa sulla problematica dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti in tutto il territorio ibleo. Presenti i sindaci della provincia, Il commissario del libero consorzio comunale, il commissario straordinario dell’Asp,  i vertici delle forze di polizia ed il presidente della SRR-ATO 7.

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Ragusa - Uniti contro l’abbandono di rifiuti

Fonte: VideoMediterraneo (Link)

7/02/2024

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Fumarole e discariche abusive: ecco il "piano Marshall antirifiuti". Tolleranza zero verso chi inquina ambiente e mette a rischio la salute pubblica

Fonte: ragusaoggi.it (Link)

6/02/2024

Un “piano Marshall antirifiuti”: cosi ha definito il prefetto di Ragusa, l’intenzione di aggredire la problematica delle fumarole e delle discariche abusive sul territorio della provincia iblea.

Dalle azioni di monitoraggio, verifica e contrasto a quelle di prevenzione, il vertice Convocato dal prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, ha visto la partecipazione dei comuni iblei (spicca l’assenza di Chiaramonte, Monterosso e Giarratana), della Srr con il sindaco di Ragusa, Cassi, in doppia veste, dell’Asp Ragusa con il commissario Giuseppe Drago, Anas e assieme alla presenza del questore, Vincenzo Trombadore, dei comandanti provinciali dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polstrada Ragusa, Carmine Rosciano, Walter Mela e Angelo Tancredi.

Una immagine impietosa quella raccolta da un primo dossier presentato dalla Polstrada, cumuli di rifiuti lungo arterie importanti della provincia iblea che impongono un’analisi a 360 gradi, dalle aree dove si concentrano, alla tipologia dei rifiuti abbandonati, alle refluenze sulla salute pubblica, alla cultura ambientale. E’ suonato come un ultimo avviso: “Chi sbaglia sarà punito”, è l’annuncio della stretta sui controlli. Prevenzione anche questa a cui però seguirà l’attività di repressione che promette di non fare sconti a nessuno.

Impianti e prospettive

Cosa c’è e cosa manca, è stato il metodo con cui si è proceduto. Prima una ricognizione, comune per comune della presenza o meno delle isole ecologiche e dei centri di raccolta (questi ultimi mancano a Pozzallo, dove il centro esiste ma ha bisogno di alcuni accorgimenti e Acate dove i lavori dovrebbero iniziare a breve), poi gli impianti ancora necessari al trattamento dei rifiuti. Due quelli citati, previsti ma rimasti esclusi dal Pnrr a vantaggio di aree siciliane in condizioni critiche: il completamento dell’impianto di compostaggio di Vittoria, e il finanziamento del digestore anaerobico (TMB) che potrebbe produrre dal residuo non differenziato, combustibile solido secondario, che potrebbe avere anche degli acquirenti immediati. Necessitano di un finanziamento che supera i 5O milioni di euro; su questo, la disponibilità del Prefetto a rappresentare alla Regione, in prima persona, le priorità e criticità del Ragusano sul tema rifiuti. Insomma quegli impianti servono e che Ragusa sia rimasta tagliata fuori dal Pnrr perché altre province stanno peggio non può essere una esimente alla volontà di fare sempre meglio. Un discorso a parte quello delle aziende agricole la cui gestione del rifiuto è stata solo in parte trattata ma sulla quale c’è un tavolo di lavoro “parallelo”. Sull’argomento è stato sottolineąto come l’attivazione dell’impianto di compostaggio di Vittoria, per alcune prescrizioni sopraggiunte quando già impianto era pronto, non risolverebbero il problema della gestione del rifiuto umido per le aziende agricole locali (può trattare 24.000 tonnellate annue quando una piccola azienda agricola da sola in un anno ne produce 6.000). La presenza di discariche abusive non solo ai margini cittadini, ma anche nelle esterne periferie ha poi generato una serie di considerazioni spostando l’attenzione verso l’area della fascia trasformata e della produzione agricola, dei cittadini “invisibili” e delle aree di stoccaggio della fratta (il fine ciclo delle piante che però contiene anche delle componenti plastiche di sostegno degli steli), e delle plastiche, ad esempio.

 

Verso una gara unica per la raccolta dei rifiuti
solidi urbani?

Il Prefetto ha chiesto al presidente della Srr, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassi, che venga valutata l’opportunità di emanare un’unica gara per la raccolta dei rifiuti solidi urbani di tutta la provincia. Una corsa contro il tempo che potrebbe cambiare le carte in tavola al Comune di Ragusa impegnato oggi nella redazione del suo nuovo bando per la raccolta di rifiuti solidi urbani, in scadenza a settembre, una gara europea complessa. L’ipotesi emersa durante il vertice, è la predisposizione di una gara che includa tutti i comuni iblei che potranno aderirvi in “lotti funzionali” allo scadere dei contratti in essere. Operazione che produrrebbe economie di scala e uniformerebbe la gestione operativa migliorando la “performance”. Dal comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Carmine Rosciano, l’invito ai comuni attraverso gli uffici anagrafe, a censire i nuclei famigliari e incrociarli con i dati sul pagamento effettivo della tassa sui rifiuti per intercettare parte dei furbetti che gettano la spazzatura alimentando le discariche abusive, e che non hanno la disponibilità dei mastelli proprio perché sconosciuti al servizio di raccolta dei rifiuti. Dalle esigenze alle soluzioni. “Abbiamo inteso creare un sistema interconnesso tra tutti i soggetti competenti, dai soggetti periferici statali, alle amministrazioni comunali, agli organi di rappresentanza tecnica che agiscono nel settore ambientale – ha detto all’AGI il prefetto Giuseppe Ranieri a conclusione del vertice –  affinché ci si possa muovere su due direttive; su una azione di prevenzione e contrasto, ma anche sotto il profilo del coordinamento delle attività gestionali in materia ambientale e che riguardano questo territorio. Talvolta lazione individuale intrapresa da ogni comune disperde energie, dobbiamo cercare di arrivare a risultati meno costosi, e più efficienti“.

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Abbandono dei rifiuti, vertice in Prefettura

Fonte: ragusah24.it (Link)

7/02/2024

L’abbandono indiscriminato dei rifiuti e la presenza di numerose discariche abusive nel territorio provinciale. Di questo si è discusso ieri nel corso di una Conferenza di Servizi presieduta dal prefetto, Giuseppe Ranieri.

La conferenza, cui hanno partecipato i Sindaci della provincia, il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale, il Dirigente del competente Compartimento ANAS, i vertici delle Forze di Polizia, il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale ed il Presidente della società SRR-ATO 7 – Servizi di Rilevanza Regionale – Ambito Territoriale Ottimale, ha affrontato le problematiche causate dalle diverse situazioni che interessano i cigli delle arterie stradali, le piazzole, le aiuole ed in genere le aree attigue alle strade comunali, provinciali e statali di tutto il territorio.

Il quadro, impietoso, della situazione è stato fornito dalla Polizia di Stato che, a seguito di un’attività di prevenzione e contrasto disposta dal Questore di Ragusa,  tramite la Polizia Stradale ha tracciato un attento e capillare monitoraggio delle situazioni più critiche rilevate nei vari territori, cui è conseguita una prima e necessaria attività di rimozione da parte degli Enti competenti.

Certamente, però, la rimozione non è sufficiente da sola a fronteggiare il fenomeno ed il suo impatto ambientale essendo necessaria la ricognizione delle forze in campo sia sotto il profilo   strumentale e impiantistico che delle risorse umane nonché della verifica delle procedure amministrative, compresi i bandi di gara, al fine di realizzare economie di scala ed efficienza nelle azioni di prevenzione.

Il Prefetto ha quindi proposto di trovare delle piattaforme di condivisione sia sul piano tecnico sia sul piano gestionale politico-amministrativo. La proposta è stata apprezzata da tutti gli intervenuti.

Già nel corso della riunione è stata poi effettuata una prima ricognizione della situazione dei vari comuni sotto il profilo degli impianti esistenti e delle relative criticità e, con l’intervento del responsabile tecnico della società d’ambito SRR-ATO, sono state individuate le progettualità in via di formazione.

Al fine di favorire il coordinamento e la visione condivisa di priorità e criticità, il Prefetto ha dato disponibilità ad interloquire direttamente con la SRR offrendo un tavolo in Prefettura per un prossimo incontro da programmare a breve.

Convegno "SICILIA MUNNIZZA FREE - La gestione dei servizi di igiene ambientale" - Venerdì 1 Marzo 2024 a Ragusa, sala conferenze del Libero Consorzio Comunale di Ragusa - Viale del Fante.

Fonte:  Legambiente   –

Circolo  “Il Carrubbo”  – RAGUSA

6/02/2024

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STRUMENTI ED ESPERIENZE PER OTTIMIZZARE I COSTI, INCREMENTARE I RISULTATI AMBIENTALI E MIGLIORARE LA GESTIONE DEL CONTRATTO

Incontro in Prefettura sulla problematica dell’abbandono dei rifiuti nel territorio ibleo

Fonte: Il Domani Ibleo (Link)

6/02/2024

Si è tenuta presso la Sala Biblioteca, al terzo piano della Prefettura di Ragusa, la Conferenza di Servizi convocata dal Prefetto per esaminare la problematica dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti.

Tra gli argomenti anche il problema delle numerose discariche abusive che attanagliano il territorio provinciale.

Alla conferenza, presieduta dal Prefetto Giuseppe Ranieri, parteciperanno tutti i Sindaci dei 12 comuni della provincia di Ragusa, il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale, Dott.ssa Patrizia Valenti, il Dirigente del Comportamento ANAS, i vertici delle Forze dell’Ordine, il Commissario Straordinario dell’ASP 7 e il presidente della SRR-ATO 7.

Sul tavolo della conferenza anche le numerose evidenze emerse dell’attività svolta dalla Polizia Stradale e predisposta dal Questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore.

Scicli, oltre 500 bollini rossi per una differenziata di qualità

Fonte: Canale74 (Link)

6/02/2024

Sono circa 500 i bollini rossi applicati sui sacchi dell’indifferenziato di venerdì scorso da parte dei netturbini della ditta Impregico all’indirizzo di utenze domestiche e -in taluni casi- di locali che somministrano alimenti, ricadenti nel territorio di Scicli.

L’annuncio è del Comune di Scicli che, in una nota, sottolinea come “il bollino rosso è un avviso bonario, privo di sanzione, con cui la ditta appaltatrice avvisa i cittadini che non hanno fatto una buona raccolta differenziata.

Il problema è dovuto a un errore che viene commesso in assoluta buonafede e che va corretto con una informazione capillare.

Il venerdì è infatti il giorno in cui a Scicli si conferisce l’Indifferenziato.

Ma cosa è l’Indifferenziato?  – precisa ancora il Comune –

Non è, come molti pensano, il giorno in cui è possibile conferire tutti i rifiuti della settimana, ma solo alcuni rifiuti che non sono differenziabili e quindi non riciclabili.

Dalla prossima settimana gli agenti della polizia locale, – conclude il Comune di Scicli – accompagnati dagli operatori della ditta Impregico, controlleranno i sacchi non ritirati contrassegnati dal bollino rosso e procederanno ad elevare contravvenzioni. L’invito ai cittadini è a collaborare”.

Polizia Locale Ispica: nel 2024 in guerra contro gli incivili dei rifiuti e della circolazione

Fonte: RTMnews (Link)

1/02/2024

Il Comando Vigili urbani di Ispica guidato dal Comandate Filippo Pancrazi, mette in campo la programmazione per il 2024, poggiandosi sulle basi forti del 2023 che ha registrato importanti miglioramenti. Risultati numerici che si traducono in una forte incidenza positiva sulla qualità di vita dei cittadini.

Un’attenzione particolare è stata prestata alla “lotta all’abbandono dei rifiuti”, prevalentemente affidata al posizionamento di fototrappole, servizio gestito in sinergia da parte di un gruppo di lavoro, formato da personale appartenente a vari settori del Comune di Ispica (Comando P.L., Ufficio Tecnico Servizio Ecologia, e Centro Elaborazione Dati), appositamente istituito per fronteggiare quella che oramai è divenuta una piaga di tutti i Comuni, nonché obiettivo primario dell’Anno 2024.

Rifiuti, migliora la qualità in provincia di Ragusa

Fonte: Canale 74 (Link)

29/12/2023

Oltre due punti percentuali di raccolta differenziata in più rispetto al 2021 ( 68,08% ), 3.710 tonnellate di rifiuti in meno prodotti ( – 2,72% ) e due comuni Rifiuti Free con meno di 75 kg/ab/anno di rifiuti indifferenziati ( Acate e Monterosso Almo ).

Questo è il quadro positivo della gestione 2022 dei rifiuti in provincia di Ragusa, secondo il rapporto Ispra diffuso da Legambiente Ragusa.

Aumentano anche i comuni che superano l’80% di RD che passano da uno a due ( Monterosso Almo e Acate i cui progetti sono stati elaborati dalla SRR ) e quelli che superano il 70% di RD che passano da 3 a 4 ( Ragusa, Giarratana, Comiso e Chiaramonte Gulfi ). Da segnalare anche che tutti i comuni, tranne Scicli, superano il 65% di RD come previsto dalla normativa.

Sono solo quattro invece i comuni ( Ispica, Pozzallo, Scicli e Vittoria ) che si collocano sotto il dato provinciale.

Incoraggiante il fatto che salgono da 4 a 8 i comuni che producono meno di 400 kg/abitante/anno. In chiaroscuro invece i risultati di RD del 2022 rispetto al 2021 : sette comuni hanno migliorato i risultati rispetto all’anno precedente mentre in cinque mostrano un arretramento ( Chiaramonte Gulfi, Ispica, Pozzallo, Santa Croce Camerina e Vittoria ).

Grazie a questi risultati, forse, la provincia di Ragusa sembrerebbe aver raggiunto l’obiettivo di riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani previsto dalla direttiva europea 2018/851 che è stato fissato al 55% per il 2025 e che è l’unico parametro che misura realmente l’economia circolare.

La stessa Regione Siciliana nel rapporto Ambientale per l’Aggiornamento del Piano Rifiuti Regionale riconosce che l’indice RD non è più rappresentativo e che bisogna ormai fare riferimento al recupero di materia come previsto dall’UE visto che il parametro RD non misura l’elevata quantità di scarti di selezione.
Purtroppo il dato dello scarto di selezione della RD della provincia di Ragusa non si discosta molto da quello stimato su base regionale. Infatti lo scarto della frazione umida ( FORSU ) per il 2022 è del 32%, mentre per il rifiuto secco ci si può basare solo su stime in quanto i dati che Legambiente ha ottenuto dalla SRR e dai comuni sugli scarti della raccolta differenziata degli imballaggi e degli ingombranti o mancano o sono insufficienti.

Addirittura alcuni comuni, e tra questi il comune capoluogo, non hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti. Se le stime effettuate si avvicinano alla realtà, circa il 20% del rifiuto raccolto in modo differenziato in provincia ritorna in discarica o finisce negli inceneritori del nord Italia con un costo per i cittadini intorno ai due milioni di euro l’anno. Ciò in massima parte è dovuto – conclude Legambiente – alla quasi assenza della comunicazione ambientale di origine locale rivolta ai cittadini su come effettuare una corretta raccolta differenziata”.

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Diminuiscono i rifiuti prodotti e migliora la quantità della raccolta differenziata nel Ragusano

Fonte: Corriere di Ragusa (Link)

28/12/2023

Oltre 2 punti percentuali di raccolta differenziata in più rispetto al 2021 (68,08%), 3.710 tonnellate di rifiuti in meno prodotti (- 2,72%) e due comuni Rifiuti Free con meno di 75 kg/ab/anno di rifiuti indifferenziati (Acate e Monterosso Almo). Questo è il quadro positivo della gestione 2022 dei rifiuti in provincia di Ragusa. Aumentano anche i comuni che superano l’80% di Raccolta differenziata (Rd) che passano da uno a 2 (Monterosso Almo e Acate i cui progetti sono stati elaborati dalla Srr) e quelli che superano il 70% di Rd che passano da 3 a 4 (Ragusa, Giarratana, Comiso e Chiaramonte Gulfi).

Da segnalare anche che tutti i comuni, tranne Scicli, superano il 65% di Rd come previsto dalla normativa. Sono solo quattro invece i comuni (Ispica, Pozzallo, Scicli e Vittoria) che si collocano sotto il dato provinciale. Incoraggiante il fatto che salgono da 4 a 8 i comuni che producono meno di 400 kg/abitante/anno. In chiaroscuro invece i risultati di Rd del 2022 rispetto al 2021: 7 comuni hanno migliorato i risultati rispetto all’anno precedente mentre in cinque mostrano un arretramento ( Chiaramonte Gulfi, Ispica, Pozzallo, Santa Croce Camerina e Vittoria ).

Grazie a questi risultati, forse, la provincia di Ragusa sembrerebbe aver raggiunto l’obiettivo di riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani previsto dalla direttiva europea 2018/851 che è stato fissato al 55% per il 2025 e che è l’unico parametro che misura realmente l’economia circolare. La stessa Regione Siciliana nel rapporto Ambientale per l’Aggiornamento del Piano Rifiuti Regionale riconosce che l’indice Rd non è più rappresentativo e che bisogna ormai fare riferimento al recupero di materia come previsto dall’Ue visto che il parametro Rd non misura l’elevata quantità di scarti di selezione. Purtroppo il dato dello scarto di selezione della Rd della provincia di Ragusa non si discosta molto da quello stimato su base regionale.

Infatti lo scarto della frazione umida (Forsu) per il 2022 è del 32%, mentre per il rifiuto secco ci si può basare solo su stime in quanto i dati che Legambiente ha ottenuto dalla Srr e dai comuni sugli scarti della raccolta differenziata degli imballaggi e degli ingombranti o mancano o sono insufficienti. Addirittura alcuni comuni, e tra questi il comune capoluogo, non hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti. Se le stime effettuate si avvicinano alla realtà, circa il 20% del rifiuto raccolto in modo differenziato in provincia ritorna in discarica o finisce negli inceneritori del nord Italia con un costo per i cittadini intorno ai due milioni di euro l’anno. Ciò in massima parte è dovuto alla quasi assenza della comunicazione ambientale di origine locale rivolta ai cittadini su come effettuare una corretta raccolta differenziata.

Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, nominato dal governo commissario per il ciclo dei rifiuti in Sicilia

Fonte: LaSicilia.it (Link)

24/01/2024

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Approvato un emendamento che consente al governatore di accelerare nella costruzione degli impianti

I termovalorizzatori in Sicilia, impianti di cui si parla da anni per risolvere il problema dei rifiuti, potrebbero finalmente vedere la luce. Le commissioni Ambiente e Industria della Camera nella seduta notturna hanno infatti approvato l’emendamento del relatore al decreto energia che prevede la nomina del presidente della Regione Sicilia Renato Schifani a Commissario per il ciclo dei rifiuti.

«Al fine di assicurare in via d’urgenza – si legge nell’emendamento – il completamento di una rete impiantistica integrata che consenta, nell’ambito di una adeguata pianificazione regionale del sistema di gestione dei rifiuti, il recupero energetico, la riduzione del movimento dei rifiuti e l’adozione di metodi e di tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il Presidente della Regione Siciliana è nominato Commissario straordinario. La durata dell’incarico di Commissario straordinario è di due anni e può essere prorogata o rinnovata non oltre la data del 31 dicembre 2027».

Il Commissario straordinario, prosegue l’emendamento, «adotta il Piano regionale di gestione dei rifiuti… finalizzato a realizzare la chiusura del ciclo dei rifiuti nella Regione, includendovi a tal fine, valutato il reale fabbisogno, la realizzazione e la localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione di rifiuti il cui processo di combustione garantisca un elevato livello di recupero energetico».

La nuova disposizione legislativa interviene quindi per accelerare, sempre nel rispetto delle norme, le procedure di costruzione dei termovalorizzatori, che risolveranno la situazione di emergenza, evitando il costoso trasferimento dei rifiuti all’estero. Un iter già sperimentato dal precedente governo nazionale con Roma Capitale.

ISPRA: RAPPORTO RIFIUTI URBANI - EDIZIONE 2023 / Rifiuti urbani in Italia: produzione, raccolta, gestione e recupero energetico - anno 2022. Presentazione dei rapporti ISPRA e Utilitalia

Fonte: ISPRA (Link)

Dicembre 2023

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II Rapporto Rifiuti Urbani che presenta i dati relativi all’anno 2022, giunto alla sua venticinquesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente.

Con il presente LINK si accede alla pagina del sito elaborata da SRR ATO 7 Ragusa, che riporta i dati principali del “Rapporto rifiuti urbani – edizione 2023” di ISPRA.

Nel sito accessibile con il sopra riportato LINK:

  • sono indicati inizialmente i dati della Provincia di Ragusa e dei relativi Comuni;
  • successivamente sono inseriti i dati della Regione Sicilia e delle relative Province;
  • infine sono riportati i principali dati di tutte le Regioni Italiane.

Raccolta rifiuti di imballaggio, accordo Anci-Conai sui nuovi corrispettivi 2024

Fonte: ECO dalle CITTA’ (Link)

30/01/2024

L’incremento dei corrispettivi tiene conto dell’indice NIC 2023/2022 la cui variazione media annua è risultata pari a +5,7%.

Anci-Conai raccolta rifiuti di imballaggio

Considerando l’indice NIC 2023/2022, che evidenzia una variazione media annua dei prezzi al consumo del +5,7%, il Comitato di Verifica Anci-Conai ha deciso di aggiornare al rialzo i compensi accordati per la raccolta dei rifiuti di imballaggio e la loro consegna in convenzione ai Consorzi di filiera per tutti i materiali: carta, plastica, legno, alluminio, acciaio, vetro e bioplastiche.

Il coefficiente di revisione è stato applicato ai valori dei compensi del 2023 per stabilire quelli del 2024, che sono entrati in vigore il 1 gennaio scorso.

nuovi corrispettivi ANCI-CONAI 2024 sono scaricabili al seguente link: Corrispettivi_Anci_Conai_2024

Pozzallo, scattano le sanzioni contro chi abbandona i rifiuti

Fonte: LaSicilia.it (Link)

29/01/2024

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Il sindaco Ammatuna: “Molte segnalazioni ci sono state fornite anche dai nostri concittadini

Arrivano i primi risultati della campagna contro l’abbandono dei rifiuti nelle zone periferiche e non della città. La polizia municipale di Pozzallo, attraverso il sistema di videosorveglianza, ha individuato molti trasgressori che sono stati già stati sanzionati.

Molte immagini fornite dalle telecamere fisse e da quelle itineranti, sono oggetto in questi giorni di analisi da parte degli operatori del comando dei vigili urbani. “L’abbandono dei rifiuti colpisce in maniera negativa l’immagine della nostra amata Pozzallo – spiega il sindaco Roberto Ammatuna – danneggia la salute pubblica e inquina l’ambiente. Si ricorda che molte segnalazioni sono state fornite da nostri concittadini, attraverso i canali del progetto Mettili APPosto (App, sito web e pagine social) che permette di segnalare non solo eventuali disservizi della raccolta differenziata, ma anche di inviare immagini di persone incivili che abbandonano i rifiuti in modo illegale”.

Rifiuti, caos aumenti costi per i Comuni. La Regione: “Pronti a rifinanziare aiuti”

Fonte: QdS.it (Link)

25/01/2024

La Regione è pronta a intervenire e rifinanziare gli aiuti per i Comuni dopo gli aumenti dei costi per il trasferimento all’estero dei rifuti

Abbiamo recepito il grido d’aiuto dei sindaci siciliani e dell’Anci e siamo già a lavoro, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani, per rifinanziare gli aiuti ai Comuni per compensare gli aumenti dei costi a seguito del trasferimento all’estero dei rifiuti. Resterà confermata la dotazione da 45 milioni utile a mettere in sicurezza i bilanci delle amministrazioni locali e, soprattutto, a scongiurare aumenti dei tributi a carico dei cittadini. Nel primo documento legislativo in Ars sarà presentato un emendamento che darà copertura ai maggiori oneri per i Comuni”. Così la Regione, tramite le parole degli assessori all’Economia, Marco Falcone, e all’Energia, Roberto Di Mauro, ha voluto rispondere alle sollecitazioni dell’Anci sui fondi regionali per gli extracosti nel settore.

L’Associazione, infatti, aveva contestato l’annullamento del provvedimento che garantiva l’utilizzo di 45 mlioni di euro sul Fondo sviluppo e coesione in favore delle amministrazioni locali per la copertura degli extracosti legati al trasferimento all’estero dei rifiuti.

L’annullamento del provvedimento, da parte dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, aveva lasciato basiti Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia.

L’Anci: “A rischio tasche dei cittadini

Anci Sicilia aveva lanciato un grido d’allarme nel comunicare la notizia, avvertendo che a pagare le conseguenze potrebbero essere i cittadini, con la stabilità economico-finanziaria dei Comuni conseguentemente a rischio.

Evidenziamo che l’annullamento del decreto rischia di avere gravissime ripercussioni sulle finanze degli enti locali siciliani – le parole degli esponenti Anci – Chiediamo pertanto al governo regionale di individuare le necessarie e urgenti compensazioni per evitare che  la sottrazione di tali risorse metta a rischio la stabilità finanziaria dei Comuni e ricada sulle tasche dei cittadini che pagano la Tari”.

Rifiuti urbani in Italia: produzione, raccolta, gestione e recupero energetico

Fonte: ISPRA (Link)

14/12/2023

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Rifiuti urbani in Italia: produzione, raccolta, gestione e recupero energetico

21/12/2023 09:30 — 21/12/2023 13:30 – Roma, Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Via Santa Maria in Via 37b

Presentazione dei rapporti ISPRA e Utilitalia 2023
II Rapporto Rifiuti Urbani che presenta i dati relativi all’anno 2022, giunto alla sua venticinquesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

Il Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia, predisposto in collaborazione da UTILITALIA e ISPRA, è uno studio mirato a fornire le informazioni sugli impianti di digestione anaerobica e di incenerimento con recupero di energia dei rifiuti in Italia. Tali impianti fanno parte del sistema di gestione integrata dei rifiuti così come delineato anche dalle direttive europee per l’attuazione di un modello di economia circolare e, con particolare riferimento a quelli di trattamento termico, fondamentali per il recupero delle frazioni non riciclabili e finalizzati alla minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica.

Programma

Italia sopra la media Ue nel riciclo dei rifiuti

Fonte: IL SOLE 24 ORE (Link)

14/12/2023

Presentato il Rapporto Riciclo in Italia 2023. Restano alcune criticità soprattutto sul fronte Raee e sul mercato delle materie prime seconde.

Ci sono alcuni fatti talmente contro-intuitivi, rispetto alla narrazione predominante, che a volte è difficile accettarli persino davanti ai numeri. Abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini di città come Roma o (negli scorsi anni) Napoli, con le strade invase dai sacchetti della spazzatura non raccolti e cassonetti che esplodono. Eppure, i dati dell’Early Warning Report 2023, realizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Agenzia Europea per l’Ambiente, dicono che l’Italia è fra i Paesi europei con le migliori performance, sia per la preparazione al riutilizzo e il riciclo dei rifiuti urbani e sia per quelli dei rifiuti di imballaggio.

I numeri sono stati presentati, assieme al rapporto «Il Riciclo in Italia 2023», in occasione della Conferenza Nazionale sull’Industria del riciclo, a Milano. Il tasso di riciclo dei rifiuti, speciali e urbani, ha raggiunto il 72% (a fronte di una media europea del 58%), con punte di eccellenza per gli imballaggi: 10,5 milioni di tonnellate di imballaggi avviate nel 2022 a recupero di materia (erano 9,3 nel 2018), 2 punti sopra al target del 70% previsto dall’Ue al 2030.

Restano tuttavia ampi margini di miglioramento: per fare un salto di qualità nella circolarità della sua economia, molto importante sia per la competitività economica di un Paese grande importatore di materie prime, sia per ridurre i suoi impatti climatici e ambientali, l’Italia deve fare ulteriori passi avanti nel riciclo dei rifiuti: recuperare i ritardi che permangono in alcune filiere (come i Raee), sviluppare nuovi settori (come il riciclo delle batterie e dei pannelli solari), rafforzare i mercati delle materie prime seconde in modo che si riduca il consumo di materie prime primarie e sviluppare alcune innovazioni in alcune filiere ( come il riciclo chimico delle plastiche ).

(Imagoeconomica)

I dati del Rapporto 2023

Il Rapporto evidenzia le performance di 19 filiere del riciclo, con il riciclo degli imballaggi che ha mantenuto un buon andamento e i tassi di recupero dei rifiuti d’imballaggio si sono assestati ormai su livelli di avanguardia in Europa: carta, vetro e acciaio primeggiano con un tasso di riciclo dell’81%.

Gli imballaggi in legno hanno aggiunto un tasso di riciclo del 63%, più del doppio rispetto al 30% previsto dall’ Ue al 2030 e il 97% del materiale legnoso riciclato in Italia viene trasformato in pannelli truciolari utilizzati dall’industria del mobile e dei complementi d’arredo.

Gli imballaggi in alluminio hanno un tasso di riciclo del 74%, bel oltre il 60% previsto dall’Ue per il 2030 e in Italia si produce solo alluminio secondario da riciclo. Mentre il tasso di riciclo degli imballaggi in plastica è al 48,6% rispetto all’ obiettivo EU al 2030 del 50% e il tasso di intercettazione delle bottiglie in Pet è del 68% lontano dal 77% previsto per il 2030.

L’Italia detiene il primato nel riciclo di rottami ferrosi in Europa (18,6 mln ton nel 2022) con il quali produce l’85% del suo acciaio e gli italiani insieme ai tedeschi sono i più ricicloni d’Europa per gli imballaggi con 160Kg/anno a testaPer quanto riguarda altre filiere si registrano scenari differenti. Situazione ancora critica per i RAEE con un tasso di riciclo del 34% contre l’obiettivo del 65% al 2019.

Mentre sono buone le performances per gli inerti da costruzione e demolizione che hanno raggiunto un tasso di recupero dell’80% ben superiore all’ obiettivo del 70%; sono state avviate a rigenerazione, inoltre, 178 kt di oli minerali usati, pari a circa il 98% del raccolto rispetto al 61% dell’UE. Il tasso di riciclo di pile e accumulatori portatili è del 33,5% in lieve calo rispetto al 2021.

Il mercato delle materie prime seconde

Il mercato delle materie prime seconde attraversa un momento particolare: tensioni internazionali e fluttuazioni dei prezzi incidono in maniera sempre più significativa. Per alcuni materiali come i rottami di vetro o quelli ferrosi la domanda è elevata e il vantaggio economico è netto anche se un improvviso balzo dei prezzi del rottame di vetro ha messo in difficoltà il settore.

Per altri come le plastiche da riciclo, le difficoltà sono maggiori perché la domanda non è molto elevata e la concorrenza dei polimeri vergini è più forte. Per alcuni materiali, poi, come gli aggregati riciclati di qualità o gli asfalti modificati con materiale da riciclo – le difficoltà di mercato derivano anche da barriere normative o da resistenze all’impiego. Altre difficoltà di mercato per alcune MPS derivano anche da procedure che regolano la cessazione della qualifica di rifiuto, dopo un trattamento di riciclo (End of waste) che durano anni e che sono di complessa applicazione.

Le innovazioni tecnologiche urgenti

Da un’indagine fatta dall’EEA su otto mercati di materie prime seconde in Europa emerge che solo tre funzionano correttamente (alluminio, carta, vetro), mentre altri cinque (legno, plastica, rifiuti organici, rifiuti da costruzione e demolizione e tessili) «non sono ben funzionanti»: le innovazioni tecnologiche dovranno essere la chiave per sviluppare le potenzialità delle MPS. Molte sono le novità, ma è necessario superare la fase della progettazione e sperimentazione per raggiungere la piena maturità.

C’è bisogno di nuove tecnologie di riciclo chimico per la plastica. Per far fronte alla domanda crescente di batterie che aumenterà di 14 volte al 2030, occorreranno tecniche avanzate per aumentare le quantità riciclate di rame, litio, nichel e cobalto provenienti dalle batterie esauste. Per aumentare la quota di pneumatici riciclati in quelli nuovi servono nuove tecnologie di riciclo e vulcanizzazione e l’elenco potrebbe continuare con il riciclo di parte delle auto, con quello di molti prodotti tessili o dei fanghi di depurazione.

 

Rifiuti: senza impianti gestione scarti e materiali non riciclabili fallisce economia circolare. Lo studio Assoambiente

Fonte: AGEEI (Link)

8/11/2023

Durante Ecomondo (la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini), Assoambiente ha presentato un analisi che evidenzia come: “Per assenza di impianti, oltre 5 milioni di tonnellate di questi scarti che potrebbero generare energia per soddisfare i consumi di circa 5 milioni di italiani”. “Senza questa rete impiantistica gli stessi processi di riciclo entrano in crisi e quindi va considerata parte integrante della strategia di economia circolare. Questa rete di impianti deve essere prevalentemente costituita da impianti di recupero energetico“, ha commentato Chicco Testa – Presidente Assoambiente.

“Una corretta e avanzata gestione dei rifiuti, in linea con gli obiettivi fissati a livello europeo, ha bisogno di piattaforme di riciclo, ma anche di impianti in grado di valorizzare energeticamente gli scarti dei processi di recupero e i materiali non riciclabili. Infatti, finiscono in discarica o vanno all’estero, per assenza di impianti, oltre 5 milioni di tonnellate di questi scarti che potrebbero generare energia per soddisfare i consumi di circa 5 milioni di italiani”.
Sono queste le principali evidenze che emergono dall’analisi “Scarti del riciclo e rifiuti non riciclabili: l’impiantistica di back up fondamentale per l’economia circolare”, i cui dati sono stati diffusi da Assoambiente – l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche, nel corso di Ecomondo (la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini).

L’analisi rimarca i significativi passi in avanti compiuti negli ultimi 20 anni nella raccolta e gestione dei rifiuti in Italia: nel 2000 la raccolta differenziata era pari al 15% del totale dei rifiuti urbani raccolti, l’incenerimento pari all’8% e la discarica copriva due terzi del fabbisogno di smaltimento (67%). Nel 2021 (ultimi dati disponibili, cui fa riferimento l’analisi) la raccolta differenziata ha raggiunto quota 64% (19 milioni di tonnellate), il tasso di riciclo il 48,1% (14,3 milioni di tonnellate vengono effettivamente riciclate), il recupero energetico è pari al 18,3%, il 19% dei rifiuti urbani va in discarica. Una parte (mediamente circa il 20%) di ciò che i cittadini conferiscono correttamente nei contenitori della differenziata (o nel porta a porta) non può essere riciclato.

A fronte di 14,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani riciclati, il sistema Italia genera circa 9,5 milioni di tonnellate di materiali non riciclabili tra: scarti prodotti dalle operazioni di riciclo (3,5 mln secondo l’attualizzazione di uno studio commissionato al Politecnico di Milano dalla società Nica), materiali provenienti dagli impianti di selezione (3,5 mln) e circa 3 milioni di tonnellate di rifiuto indifferenziato. Esportiamo, inoltre, all’estero 0,650 milioni di tonnellate di rifiuto urbano trattato.

 

La maggior parte di questi flussi viene oggi conferita in discarica o va all’estero per mancanza di impianti, anche se circa 5,2 milioni di tonnellate di questi materiali avrebbero un potere calorifico idoneo ad essere trattati in via prioritaria da impianti di recupero energetico. Da questi, infatti, potremmo ottenere 3,6 milioni di MWh elettrici che potrebbero soddisfare i consumi di circa 5 milioni di italiani e che si aggiungerebbero all’attuale sistema di produzione di energia da rifiuti, pari a 4,5 MWhe.

“Una gestione dei rifiuti urbani orientata al riciclo necessita prima di tutto di impianti di riciclo, ma, per funzionare, ha bisogno anche di un’adeguata rete di impianti capaci di trattare gli scarti delle raccolte differenziate, i materiali provenienti dagli impianti di trattamento meccanico biologico (i TMB) ed i flussi residui di rifiuto urbano indifferenziato. Senza questa rete impiantistica gli stessi processi di riciclo entrano in crisi e quindi va considerata parte integrante della strategia di economia circolare. Questa rete di impianti deve essere prevalentemente costituita da impianti di recupero energetico, sia per rispettare la gerarchia europea delle forme di gestione dei rifiuti, sia perché si tratta di materiali con un potere calorifico adeguato al recupero di energia, in parte fonte rinnovabile che contribuirebbe quindi ai processi di decarbonizzazione, oltre a ridurre i conferimenti in discarica”, ha commentato Chicco Testa – Presidente Assoambiente.

Regione Sicilia: avviato l’iter per ottenere la VAS del nuovo Piano regionale dei rifiuti. Previsti due termovalorizzatori

Fonte: Web Marte TV

7/11/2023

Al via l’iter per ottenere la Valutazione ambientale strategica relativa all’aggiornamento e all’adeguamento del Piano regionale dei rifiuti.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha presieduto a Palazzo d’Orleans un tavolo tecnico, alla presenza dell’assessore ai Rifiuti Roberto Di Mauro, del dirigente generale del dipartimento competente Calogero Burgio e di esperti e tecnici dell’amministrazione regionale.

Sicilia, la Finanziaria di Musumeci taglia le pensioni dei regionali - la  Repubblica

Il nuovo documento è stato redatto, oltre che attraverso i dati pubblici messi a disposizione dall’Ispra, grazie al confronto con le SRR, società per la regolamentazione del servizio di gestione de rifiuti, e con i gestori attuali degli impianti, in modo tale da avere una “fotografia” reale della situazione nell’Isola.

Nella riunione è stato affrontato anche il tema dei termovalorizzatori, il cui dimensionamento sarà condizionato ai contenuti del nuovo Piano, per il quale da oggi partiranno i 45 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni.

Il progetto è quello di realizzare due grandi termovalorizzatori, uno nella Sicilia orientale e uno in quella occidentale.

Non dovrebbero essere confermate le sedi che erano state individuate dal governo Musumeci, e i due impianti dovrebbero essere realizzati uno a Catania, si parla della zona industriale di Pantano d’Arci, e l’altro a Palermo o a Termini Imerese.

“Quello dei rifiuti – ha sottolineato il presidente Schifani – è uno dei temi prioritari del mio governo e per questo motivo ho voluto che questa prima riunione si tenesse qui in Presidenza per condividere insieme all’assessore strategia e tempistica prima della presentazione del Piano”.

Modica e Scicli si candidano ad ottenere il riconoscimento di “Comune Plastic Free” nel 2024

Fonte: Il Domani Ibleo (Link)

4/11/2023

Comuni sempre più Plastic Free. Ieri, infatti, sia il Comune di Modica che quello di Scicli hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che è il primo passo per la candidatura a “Comune Plastic Free” nel 2024.

In particolare, per il Comune di Modica, il protocollo è stato sottoscritto tra la Plastic Free OdV Onlus, rappresentata dal suo referente provinciale, Graziano Accetta e il sindaco Maria Monisteri che ha dichiarato “Vogliamo valorizzare la tutela ambientale attraverso le iniziative di Plastic Free e collaboriamo con l’associazione per creare una maggiore consapevolezza dei nostri concittadini nel preservare l’ambiente dall’inquinamento da plastica. La firma di questo protocollo è un canale di comunicazione diretto, per migliorare Modica dal punto di vista ambientale. Il protocollo di oggi, è la pietra miliare verso il riconoscimento del nostro come Comune Plastic Free”.

Per l’assessore all’Ecologia, Samuele Cannizzaro “E’ un riconoscimento nazionale che otterremo attraverso appuntamenti pubblici di pulizia di ambienti della città da plastica e rifiuti non pericolosi, campagne di sensibilizzazione nella scuola e on line anche attraverso i social, stand e gazebo di informazione. Nel concreto abbiamo già promosso attività di salvaguardia del territorio attraverso il recepimento di segnalazioni di abbandoni illeciti di rifiuti. Siamo pronti a recepire le segnalazioni dei referenti locali di Plastic Free e offriremo il nostro patrocinio gratuito alle attività dell’associazione. Il protocollo ha durata 5 anni”.

Alla firma di erano presenti anche Dario Modica, referente tecnico del comune di Modica per le ‘bandiere’, Enza Di Rosa, responsabile dell’Ufficio Ecologia del comune di Modica e Giuseppe Manenti, associazione Plastic Free.

Per quanto riguarda il Comune di Scicli il protocollo è stato sottoscritto tra il primo cittadino Mario Marino e la “Plastic Free”, una organizzazione onlus di Termoli che si occupa di tutela e valorizzazione ambientale e di opere di pulizia ambientale da rifiuti plastici non pericolosi. Il protocollo mira a mettere in campo iniziative nelle scuole, e nella comunità in generale, per educare alla progressiva riduzione nell’uso delle plastiche e a un corretto riuso delle materie provenienti da polietilene al fine di eliminare fenomeni di abbandono e inquinamento. 

La delibera di giunta e la successiva firma del protocollo segue la mozione di indirizzo con cui i consiglieri comunali Sabrina Micarelli e Salvatore Causarano avevano impegnato l’amministrazione presieduta dal sindaco Mario Marino.

DATI PLASTIC FREE:

Dalla lotta ai rifiuti alla sensibilizzazione

L’obiettivo di Plastic Free è di liberare il pianeta dalle tonnellate di plastica che devastano mari, fiumi, ecosistemi e la salute. 

La collaborazione tra il Comune e Plastic Free parte dalla stipula di un protocollo d’intesa. Un vero e proprio patto che ha l’obiettivo di generare benefici per il territorio, snellire gli iter burocratici, favorendo le attività di volontariato, e avvicinare l’ente ai cittadini impegnati nella tutela ambientale.

È il premio dedicato ai Comuni che si sono distinti adottando una serie di misure volte a migliorare il proprio territorio per il bene dell’ambiente e per il bene delle future generazioni.
I criteri di valutazione si basano su 5 pilastri:

  • lotta contro gli abbandoni illeciti
  • sensibilizzazione del territorio
  • collaborazione con la nostra associazione
  • gestione dei rifiuti urbani
  • attività virtuose realizzate

QUALIFICAZIONE DELLA S.R.R. ATO 7 RAGUSA S.C.p.A. COME STAZIONE APPALTANTE, AI SENSI DEL D.LGS. N. 36/2023 (data qualificazione ANAC 13/09/2023)

Fonte: ANAC

19/10/2023

La S.R.R. ATO 7 Ragusa S.C.p.A. è stata Qualificata come Stazione Appaltante, in data 13/09/2023, per gare relative a “Servizi e Forniture” e “Lavori“, con i seguenti livelli:

 

(*) DISPONIBILITA’ PER TERZI: Le stazioni appaltanti non qualificate consultano sul sito istituzionale dell’ANAC l’elenco delle stazioni appaltanti qualificate e delle centrali di committenza qualificate. La domanda di svolgere la procedura di gara, rivolta dalla stazione appaltante non qualificata ad una stazione appaltante qualificata o ad una centrale di committenza qualificata, si intende accolta se non riceve risposta negativa nel termine di dieci giorni dalla sua ricezione […] (Art. 62, comma 10, D.Lgs. n. 36/2023)

***

 

(*) DISPONIBILITA’ PER TERZI: Le stazioni appaltanti non qualificate consultano sul sito istituzionale dell’ANAC l’elenco delle stazioni appaltanti qualificate e delle centrali di committenza qualificate. La domanda di svolgere la procedura di gara, rivolta dalla stazione appaltante non qualificata ad una stazione appaltante qualificata o ad una centrale di committenza qualificata, si intende accolta se non riceve risposta negativa nel termine di dieci giorni dalla sua ricezione […] (Art. 62, comma 10, D.Lgs. n. 36/2023)

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR): dal 18 al 26 novembre 2023

Fonte: ewwr.eu/envi.info

5/10/2023

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La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) è una campagna internazionale di comunicazione ambientale, volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti, concentrando nel corso di una sola settimana migliaia di iniziative organizzate da partecipanti da tutta Europa. È una campagna “grassroot“, che parte dal basso e coinvolge una vasta gamma di pubblico e si rivolge praticamente a tutti! I partecipanti sono classificati in cinque categorie: cittadini, imprese, istituti di istruzione, amministrazioni pubbliche e associazioni/ONG.

La SERR non è solo un’occasione per informare e sensibilizzare il pubblico, ma ha come obiettivo principale quello di spingere all’azione. Infatti, rappresenta la più grande call-to-action in Europa per la prevenzione dei rifiuti. L’obiettivo è creare una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente, ponendo quindi l’accento sulla prevenzione dei rifiuti.

Le azioni della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti mostrano come ogni attore della società – compresi i singoli cittadini – possa, in modo creativo, contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona e a comunicare l’importanza di questo messaggio agli altri.

Le azioni attuate nel SERR affrontano la piramide delle “3 R”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare. Le “3 R” rappresentano le opzioni che devono essere considerate prima dell’elaborazione di una strategia di gestione dei rifiuti.

Seguendo la gerarchia sopra illustrata, la riduzione dei rifiuti dovrebbe essere sempre la prima priorità. Ridurre vuol dire in primo luogo effettuare una rigorosa prevenzione e riduzione alla fonte. La seconda migliore opzione è quella di riutilizzare i prodotti, includendo anche la preparazione per il riutilizzo. Infine, la terza priorità è il riciclaggio dei materiali.

Perché una Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti?

Molteplici sono le finalità dell’evento, che rendono ogni anno più famosa e più partecipata la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Oltre a promuovere azioni per una riduzione dei rifiuti in tutta Europa, la SERR si propone di accrescere la consapevolezza su tematiche centrali in materia ambientale. Grazie all’interscambio creato tra i Paesi si pongono in evidenza esempi virtuosi, sottolineando le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.

“Non farti imballare!”

Nella nostra vita quotidiana, gli imballaggi svolgono un ruolo cruciale nel contenere, proteggere, trasportare e presentare ogni tipo di merce. Tuttavia, la realtà è che gli imballaggi hanno un enorme impatto sull’ambiente.

L’utilizzo di materiali vergini per gli imballaggi rappresenta una grande sfida: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzata nell’Unione Europea sono destinati proprio al packaging. Inoltre, quando giungono alla fine del suo ciclo di vita, gli imballaggi costituiscono il 36% dei rifiuti solidi urbani. È evidente come la situazione richieda un’attenzione immediata.

La produzione totale di rifiuti di imballaggio nell’UE è aumentata significativamente, passando da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 78,5 milioni di tonnellate nel 2019 (circa 173 kg per abitante). La pandemia COVID-19 ha ulteriormente influenzato questa tendenza, poiché le vendite online, gli acquisti nei supermercati per il consumo domestico e la consegna di cibo da asporto o a domicilio sono aumentati considerevolmente.

Quando l’imballaggio diventa rifiuto, viene suddiviso in due categorie: riciclabile e non riciclabile. Purtroppo, dal 2012 al 2020, la quantità di imballaggi non riciclabili è aumentata

Inoltre, una parte considerevole di rifiuti di imballaggio non viene nemmeno raccolta e differenziata, causando gravi danni all’ambiente, soprattutto agli ecosistemi marini.

Per affrontare questa sfida, la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo ambizioso che tutti i tipi di packaging siano riutilizzabili o riciclabili entro il 2030, in modo economicamente fattibile. Ciò implica una necessità di ridurre gli imballaggi e il sovraimballaggio, allo stesso tempo riducendo i rifiuti di imballaggio stessi. In questo contesto, la prevenzione dei rifiuti gioca un ruolo fondamentale per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Perché la prevenzione è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi? 

L’impatto ambientale varia a seconda del materiale utilizzato. Ad esempio, l’imballaggio in plastica ha la più alta intensità di carbonio, emettendo 1,8 tonnellate di CO2e per ogni tonnellata di imballaggi in plastica prodotta. La carta/cartone e il vetro seguono con emissioni rispettivamente di 809 e 565 kg CO2e per tonnellata. Gli imballaggi in legno, invece, emettono solo 19 kg netti di CO2e per tonnellata (fonte: relazione Eunomia dicembre 2021 basata sui dati EUROSTAT). Inoltre, una valutazione delle relazioni di allarme precoce della Commissione ha evidenziato che la plastica è la sfida principale per il riciclaggio degli imballaggi, con 19 Stati membri che rischiano di non raggiungere l’obiettivo del 50% di riciclaggio entro il 2025, principalmente a causa dei bassi tassi di raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio in plastica. Questo sottolinea ulteriormente l’importanza di promuovere la prevenzione dei rifiuti di imballaggio, poiché il riciclaggio da solo non può essere la soluzione completa.

Perché l’imballaggio è un settore importante verso un’economia circolare? 

La domanda di imballaggi, combinata con bassi livelli di riutilizzo e riciclabilità, comporta la costante necessità di risorse primarie non rinnovabili

Inoltre, le emissioni di gas serra generate dagli imballaggi continuano ad aumentare, con una previsione di raggiungere 66 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. Le microplastiche generate dagli imballaggi hanno effetti dannosi, soprattutto sull’ambiente marino.

Attraverso il miglioramento dell’efficienza del packaging e il potenziamento della raccolta differenziata, è possibile ridurre significativamente il problema delle microplastiche e aumentare la qualità dei materiali pronti per il riciclaggio.

Il ruolo della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

È qui che entra in gioco la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). Quest’anno, la campagna si concentra sul packaging per la seconda volta nella sua storia (la prima volta è stata nel 2016). Nonostante siano passati 7 anni, il tema degli imballaggi continua ad essere fondamentale, soprattutto considerando l’aumento del settore dell’e-commerce e l’impatto dei rifiuti prodotti. 

Durante questa particolare Settimana dell’anno, che quest’anno va dal 18 al 26 Novembre, l’obiettivo è aumentare la consapevolezza sull’impatto ambientale del packaging e stimolare il cambiamento attraverso azioni concrete.

Partecipando alla SERR si potrà vincere un riconoscimento nazionale o europeo: tra le numerose azioni, le iniziative più significative saranno premiate dal comitato promotore nazionale ed europeo durante la cerimonia di premiazione annuale, un’opportunità straordinaria per puntare i riflettori su alcuni dei partecipanti più impegnati!

Raccolta differenziata carta, dati in crescita

Fonte: Sky Tg24 / Comieco (Link)

18/09/2023

Resta stabile e si consolida l’abitudine di fare la raccolta differenziata in Italia. Secondo i dati di Comieco, la media nazionale della raccolta pro-capite del settore è cresciuta fino a 61,5 Kg. Grandi potenzialità ci sono al Sud, dove la parte di rifiuti ancora non intercettati e destinati all’indifferenziato potrebbe ulteriormente migliorare i dati.

  • Alcune settimane fa è uscito il 28esimo Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia. Secondo quanto emerso, nel 2022 calano i consumi ma non scende la raccolta differenziata (+20.000 tonnellate)
  • La produzione di rifiuti in Italia registra infatti un calo di circa un milione di tonnellate, a causa del più ampio calo dei consumi alimentari, a sua volta legato all’innalzamento dei costi energetici e delle materie prime dovuto alla guerra russo-ucraina
  • Resta stabile e si consolida l’abitudine di fare la raccolta differenziata in Italia. Secondo i dati di Comieco, la media nazionale della raccolta pro-capite è cresciuta fino a 61,5 Kg
  • La raccolta di materiali cellulosici si conferma oltre i 3,6 milioni di tonnellate annui (+0,6% sul 2021). Invece il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici supera l’81% confermando il superamento degli obiettivi Ue al 2025 e il progressivo avvicinamento ai target fissati per il 2030
  • Il quadro nel complesso – dice Comieco – è positivo, pur con alcune differenze a livello regionale. Al Nord, spiega il sito del consorzio, il risultato complessivo di raccolta fa registrare quasi 8mila tonnellate in più rispetto al 2021 (+0,4%). Trainano la crescita Valle d’Aosta, Lombardia ed Emilia-Romagna che insieme raggiungono 20mila tonnellate di nuova raccolta compensando il calo riscontrato complessivamente da Piemonte, Veneto e Trentino-Alto Adige (-12 mila tonnellate). Friuli-Venezia Giulia e Liguria mantengono invece dati stabili
  • Al Centro la crescita supera le 4mila tonnellate (+0,5%) grazie al contributo di Toscana e Umbria che mettono a segno un +12mila tonnellate. In lieve calo invece le Marche, con una contrazione di 5 mila tonnellate, ed il Lazio (-3 mila) su cui pesa soprattutto lo stato del servizio di raccolta nella città di Roma che stenta a decollare
  • Al Sud si registra un incremento della raccolta di quasi 8mila tonnellate (+0,8%). Fatta eccezione per la Campania, che si mantiene stabile, e Sardegna e Abruzzo in leggero calo (complessivamente -3mila tonnellate rispetto al 2021), le altre regioni presentano tassi di crescita positivi seppur contenuti (al di sotto del 4%) 
  • È proprio nell’area meridionale del Paese che si concentra il maggior potenziale di crescita: qui è disponibile oltre il 50% delle 800.000 tonnellate di carta e cartone che si stima finiscano ancora nell’indifferenziato e la cui intercettazione sarà determinante per il definitivo superamento dell’obiettivo Ue dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030
  • Il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti ha infatti citato come virtuoso il caso di Messina che “è passata da 26kg per abitante dello scorso anno ai 55kg per abitante di quest’anno. Vi è stata una razionalizzazione e un efficientamento nella raccolta dovuta alla determinazione dell’amministrazione comunale” 
  • Il tasso medio di raccolta differenziata complessiva è pari a 64,3% e supera di poco il valore del 2021 (64%). Il tasso di intercettazione medio di carta e cartone sul totale dei rifiuti urbani, cresce e si attesta, a livello nazionale, al 12,7%

Carta e cartone, cresce la raccolta differenziata in Sicilia. Nella provincia di Ragusa il pro-capite più alto della Regione (65,3 kg/ab-anno)

Fonte: Tp24 (Link)

31/08/2023

https://www.tp24.it/immagini_articoli/31-08-2023/1693476283-0-carta-e-cartone-cresce-di-poco-la-raccolta-differenziata-in-sicilia.jpg
 

 Secondo i dati del 28° Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia diffuso da Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, in Sicilia sono state raccolte oltre 207.000 tonnellate di materiale cellulosico durante il 2022, con un aumento di poco più di 3.000 tonnellate rispetto al 2021 (+1,5%).

“La raccolta differenziata di carta e cartone sta diventando una pratica consolidata anche in Sicilia come dimostra la sua crescita, seppur contenuta, nel 2022. Anche il pro-capite, infatti, è in aumento rispetto all’anno precedente – passando da 42,4 nel 2021 a 43,3 kg/ab-anno.” commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “I margini per migliorare ancora ci sono, in particolare a Palermo che fa segnare un -1,4% nella raccolta differenziata di carta e cartone confermando un livello di raccolta per abitante di soli 25 kg per abitante. Il potenziale inespresso in tutta la regione è evidente anche dal livello di intercettazione della frazione cellulosica sul totale dei rifiuti prodotti dell’intera regione, fermo al 9,6% e tra i più bassi d’Italia”.

 

Nel 2022 Comieco ha gestito attraverso le convenzioni attive in regione Sicilia più di 166.000 tonnellate di carta e cartone, pari all’80% della raccolta totale. Ai 350 Comuni convenzionati sono stati riconosciuti corrispettivi per più di 14 milioni di euro.

La raccolta per provincia

Analizzando i dettagli del Rapporto Annuale – come elaborati a maggio 2023 –si evidenzia come la maggior parte delle province abbia incrementato la raccolta differenziata di carta e cartone, con picchi di crescita anche oltre il 6% nel caso di Agrigento, Catania e Caltanissetta. Segno negativo invece per le province di Palermo (-3,5% in contrazione per il secondo anno consecutivo), Siracusa e Trapani.

Provincia di RAGUSA: raccolte poco più di 20.500 tonnellate (+ 1,6% rispetto al 2021) che valgono il pro-capite più alto della Regione (65,3 kg/ab-anno);
– Provincia di TRAPANI: raccolte circa 23.000 tonnellate, per un pro-capite di 55 kg;
– Provincia di MESSINA: sfiora le 30.000 tonnellate raccolte (+ 1,6% rispetto all’anno precedente) con una media di 49,2 kg raccolti da ciascun cittadino;
– Provincia di SIRACUSA: poco più di 18.000 tonnellate raccolte e un pro-capite di 47,3 kg;
– Provincia di AGRIGENTO: raccolte quasi 19.000 tonnellate (+6,4% rispetto al 2021), con un pro-capite di 45,7 kg;
– Provincia di CATANIA: differenziate poco più di 46.500 tonnellate (in aumento del 6,3% rispetto al 2021) con una resa pro-capite che sale a 43,5 kg;
– Provincia di CALTANISSETTA: quasi 10.000 tonnellate raccolte (+6,8% rispetto all’anno precedente) pari a 38,9 kg/ab-anno;
– Provincia di ENNA: differenziate più di 5.000 tonnellate con una media di 36,3 kg raccolti da ciascun cittadino;
– Provincia di PALERMO: raccolte circa 36.000 tonnellate pari ad una media pro-capite di 29,9 kg.


Quantità e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia

A livello nazionale, il 2022 ha fatto registrare risultati incoraggianti per la raccolta differenziata di carta e cartone, in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono stati raccolti oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiali cellulosici (+0,6% sul 2021) e la media pro-capite nazionale ha raggiunto i 61,5 kg/ab. Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici si è attestato all’81,2%: è stato così confermato il superamento degli obiettivi UE al 2025 e il progressivo avvicinamento ai target fissati per il 2030.

 
 

Rifiuti, Ragusa esempio virtuoso in un’Isola che non impara la lezione

Fonte: ilSicilia.it (Link)

31/08/2023

C’è chi, come la Sicilia, gestiste, con evidenti e imbarazzanti difficoltà, la raccolta dei rifiuti e chi invece, come la Danimarca, ne ha tratto beneficio, segnalando addirittura un’emergenza totalmente opposta, cercando paesi disposti ad esportali. Sembra una storia paradossale ma il celebre inceneritore di Copenaghen riesce a bruciare 70 tonnellate di rifiuti all’ora ed è in grado di convertire 440 tonnellate di rifiuti l’anno in energia pulita, fornendo elettricità per 150.000 abitazioni. Il tutto, stando a quanto assicurano le autorità, emettendo dalla ciminiera vapore acqueo e non CO2. Copen Hill, l’immensa struttura architettonica, con le sue piste per sci e snowboard è diventata persino un’attrazione turistica.

I danesi hanno dunque inventato un nuovo e originale modo di fare economia ed eliminare gli ingombranti rifiuti, seguendo allo stesso tempo la linea greenL’idea è giunta, da un po’ di tempo, anche in Sicilia. Da anni, infatti, la provincia di Ragusa rappresenta un’eccezione. Nella terra in cui il problema rifiuti non sembra trovare una luce in fondo al tunnel, il territorio ibleo continua a impartire una bella lezione.

Siamo arrivati velocemente a percentuali elevate nella raccolta differenziata, superando la soglia del 70%. Queste cifre pongono la città ai vertici delle classifiche regionali e ci hanno consentito di beneficiare dei premi per i Comuni virtuosi nella raccolta della differenziata, messi a disposizione della Regione“. Sono queste le parole del sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì. 

ESISTE PERO’ UN PROBLEMA…

Nonostante le valide idee e gli ottimi traguardi tagliati, un problema ancora c’è. “Non abbiamo ancora l’autosufficienza d’ambito – ha spiegato Cassì – Nel Ragusano non c’è la discarica. La struttura nella quale il rifiuto andrebbe gettato dopo i vari trattamenti ha esaurito la propria capienza nel 2017 e da allora siamo costretti ad andare fuori. Con la chiusura di alcuni impianti siciliani, siamo stati costretti anche noi a portare una percentuale di rifiuti fuori dall’Isola e questo ha chiaramente comportano un aumento di costi“. Alcune soluzioni sarebbero già nel cassetto: “Abbiamo individuato dei siti idonei per poter realizzare questa discarica. Però siamo ancora in una fase preliminare“.

IL RIFIUTO COME RISORSA E IL FUTURO GREEN

Ragusa possiede già due impianti importanti: uno di trattamento biologico, dove viene trattato il rifiuto indifferenziato, e uno di compostaggio, che tratta rifiuto organico. Le strutture già esistenti sono integrate all’interno di una visione di futuro green ed ecosostenibile: “Nel nostro piano provinciale ci sono nuovi impianti che serviranno a razionalizzare e ottimizzare il ciclo dei rifiuti. L’idea è quella che il rifiuto possa costituire anche una fonte di energia. E’ previsto un digestione anaerobico, una struttura per trasformare il rifiuto organico in gas e quindi in energia elettrica, e un impianto per la produzione di combustibile, da integrare con quello che già tratta il rifiuto indifferenziato“.

La strada da percorrere è dunque quella dell’economia circolare e dell’ottimizzazione dei rifiuti “che consente da una parte di risparmiare, dall’altra di avere un beneficio ambientale ma anche di produrre energia. L’obiettivo è ambizioso, la strada è lunga ma l’idea è chiara. Sono impianti molto costosi ma con un impatto importante“.

Proprio sulla parentesi Cassì precisa che sarà valutato anche il “coinvolgimento dei privati, a cui, per un paio di anni, andrà la gestione delle strutture, in modo da ottenere la remunerazione dell’investimento fatto“.

IL SEGRETO DI RAGUSA

Ma cosa differenzia il territorio ibleo dagli altri Comuni siciliani? “C’è una sensibilità diversa verso il tema del decoro urbano – ha puntualizzato il sindaco – è un dato di fatto. I nostri dati sono in media migliori rispetto al resto siciliano“.

Ragusa inoltre “permette di fare investimenti. Ha una situazione economica più stabile rispetto alla media. Il cittadino ragusano – ha aggiunto – paga le tasse, i contributi e la Tari. Leggo di Comuni con un’evasione superiore anche del 70%. Noi contiamo una riscossione accertata intorno all’80%. In queste condizioni è sicuramente più facile lavorare. C’è anche un lavoro certosino dietro – ha concluso – una certa attenzione nello scovare gli evasori e nel non creare un rapporto conflittuale con i contribuenti. Tutti, infatti, sono nelle condizioni di pagare senza troppe complicazioni“.

Ragusa è la Copenaghen di Sicilia? E’ ancora molto presto per affermarlo ma certamente esiste un’idea di base che lega le due città: il rifiuto può e deve trasformarsi in una risorsa, e non in un problema intramontabile.

ARERA - "RIFIUTI: quattro pilastri in più per la riforma del settore. Riciclo e recupero le parole chiave"

Fonte: ARERA

8/08/2023

Contratto di servizio tipo, indicatori di efficienza e trasparenza, aggiornamento delle tariffe e copertura dei costi dei rifiuti raccolti in mare. Il “pacchetto rifiuti” dell’Autorità accompagna la valorizzazione economica dei rifiuti e graduale riduzione delle frazioni di scarto

 

Milano, 08 agosto 2023

ARERA ha varato un pacchetto di riforme nel settore dei rifiuti urbani, dando seguito alle recenti previsioni normative per il riordino dei servizi pubblici locali, per la tutela della concorrenza, per le operazioni “Salva mare” e per favorire l’economia circolare, tenendo conto del principio comunitario della responsabilità estesa del produttore (EPR).

Con quattro delibere, consultabili sul sito www.arera.it, l’Autorità ha regolato alcuni elementi di notevole rilevanza per il funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti, accompagnando una transizione che vede i rifiuti sempre più come una risorsa economica da valorizzare attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero e che vede gradualmente ridursi la percentuale di rifiuti da considerare scarto inutilizzabile.

L’Autorità ha ritenuto necessario mettere a disposizione del Paese un ampio pacchetto di riforme relativo al settore dei rifiuti – ha affermato il presidente dell’ARERA Stefano Besseghini –  consolidando un quadro regolatorio che va progressivamente definendosi. L’economia circolare, per rendere tangibili i benefici che i cittadini ne possono ricavare, necessita di una sempre maggiore efficienza delle attività gestionali e di una crescente qualità del materiale avviato a recupero. La nuova regolazione approvata dall’Autorità rappresenta un fondamentale fattore abilitante per il continuo miglioramento delle performance della raccolta differenziata, del recupero e del riciclo, in un quadro evolutivo in cui il monitoraggio e la regolazione devono procedere di pari passo”.

Questi i contenuti principali delle quattro delibere:

  • con la delibera 385 è stato approvato lo schema tipo di contratto di servizio per la regolazione dei rapporti tra ente affidante e soggetto gestore. Un provvedimento che il settore invocava da molto prima che l’ARERA assumesse, nel 2018, competenze sul settore rifiuti (la previsione era già contenuta nel Testo Unico del 2006).Con questa delibera sono stati disciplinati i contenuti minimi essenziali del contratto di servizio, volti ad assicurare, per tutta la durata dell’affidamento, l’assolvimento degli obblighi di servizio pubblico, nonché l’equilibrio economico-finanziario della gestione secondo criteri di efficienza, promuovendo il progressivo miglioramento dello stato delle infrastrutture e della qualità delle prestazioni erogate.
  • con la delibera 387 si introduce il monitoraggio di nuovi indicatori di efficienza delle attività di recupero e smaltimento, secondo un approccio graduale che tiene conto delle condizioni di partenza e dell’eterogeneità del parco impiantistico disponibile.
    Da queste condizioni deriva la necessità di riconoscere il giusto valore di un settore industriale caratterizzato da un elevato grado di specializzazione in relazione alle diverse filiere. È stato quindi introdotto un primo set di indicatori che consentirà di monitorare le rese quantitative e qualitative della raccolta differenziata. Questo al fine di promuovere una maggiore efficacia nelle successive attività di riciclaggio del materiale.
    Il set di indicatori si completa con altri, legati all’affidabilità e alle performance delle infrastrutture degli impianti di trattamento, prevedendo – dal 1° gennaio 2024 – specifici obblighi di monitoraggio e trasparenza.
  • con la delibera 389 sono state definite le regole per l’aggiornamento biennale 2024-2025 delle predisposizioni tariffarie, confermando l’ impostazione generale del metodo tariffario rifiuti MTR-2 (delibera 363/21) e adeguandolo anche per ottemperare rapidamente a quanto statuito dal Consiglio di Stato, con la recente sentenza n. 7196/23 relativamente alla trattazione dei costi afferenti alle attività di prepulizia, preselezione o pretrattamento degli imballaggi plastici provenienti dalla raccolta differenziata, in tal modo garantendo l’affidabilità del nuovo quadro regolatorio.
    Sono stati quindi introdotti criteri tariffari che preservano un quadro di riferimento stabile, nel rispetto dei principi di recupero dei costi efficienti di investimento ed esercizio e di non discriminazione degli utenti finali. Al tempo stesso sono state introdotte misure per dare adeguata copertura ai maggiori oneri sostenuti negli anni 2022 e 2023 a causa dell’inflazione, salvaguardando l’equilibrio economico-finanziario delle gestioni e la continuità nell’erogazione del servizio, assicurando comunque la sostenibilità della tariffa all’utenza.  Nella medesima delibera si sono infine introdotte misure per il monitoraggio del grado di copertura dei costi efficienti della raccolta differenziata, prevedendo una riclassificazione dei molteplici elementi conoscitivi desumibili dai circa 6.000 PEF approvati. I dettagli operativi saranno esplicitati dall’Autorità nel prossimo in autunno, in concomitanza con la definizione degli applicativi informatici per l’aggiornamento dei citati PEF, che avverrà sulla base degli ultimi dati disponibili facendo quindi riferimento alla annualità 2022.
  • con delibera 386, infine, è stato istituito in particolare un meccanismo perequativo dei costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e volontariamente raccolti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune. Il meccanismo, in coerenza con quanto stabilito dalla legge 60/22 cosiddetta legge Salva Mare, riguarda anche le campagne di pulizia ed è finalizzato a distribuire sull’intera collettività nazionale i relativi oneri, assicurandone la copertura con una specifica componente, che entrerà a far parte delle voci della tassa sui rifiuti oppure della tariffa corrispettiva.

ISPRA: Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2023

Fonte: ISPRA

21/07/2023

Il Rapporto Rifiuti Speciali, che presenta i dati relativi all’anno 2021, è giunto alla sua ventiduesima edizione ed è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

Il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2023 fornisce i dati, all’anno 2021, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export.

Link

Significativo aumento dei rifiuti speciali dopo la pandemia: +12,2%

 

ISPRA pubblica il Rapporto Rifiuti Speciali Edizione 2023

Dopo il fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica, nel 2021 si registra una crescita significativa nella produzione dei rifiuti speciali, che raggiunge 165 milioni di tonnellateL’aumento del 12,2% corrisponde a circa 18 milioni di tonnellate. La ripresa nei settori industriale, artigianale e dei servizi segna un aumento dei rifiuti generati dalle attività produttive.

Quasi la metà (47,7%) proviene dalle attività di costruzione e demolizione (78,7 milioni di tonnellate), settore che si conferma come il principale nella produzione totale di rifiuti speciali. Per questa tipologia di rifiuti risulta significativa la percentuale di riciclo (80,1%) superando ampiamente l’obiettivo del 70% fissato dalla normativa al 2020. Il recupero riguarda prevalentemente la produzione di rilevati e sottofondi stradali.

In generale la gestione dei rifiuti speciali è attuata da oltre 10 mila impianti presenti in Italia (5.928 sono situati al Nord, 1.899 al Centro e 2.936 al Sud). Si recupera materia dal 72,1% degli speciali e solo il 5,7% del totale gestito prevede lo smaltimento in discarica (10,2 milioni di tonnellate).

Le regioni che producono più rifiuti speciali sono Lombardia (37,4 milioni di tonnellate), Veneto (18 milioni) ed Emilia Romagna (14,6 milioni).  Al Centro la maggiore produzione è nel Lazio (10,2) e al Sud in Puglia (11,4).

Link

Rifiuti, Versari (Biorepack): "Nell'organico troppi scarti, circa il 14%"

Fonte: Adnkronos (Link)

7/07/2023

Così il presidente Biorepack, nel suo intervento al convegno, organizzato da Assobioplastiche, Consorzio Biorepack e Cic il 6 luglio 2023 a Roma, durante il quale sono stati illustrati i dati della filiera delle bioplastiche compostabili e le prospettive per il futuro.

“I materiali che entrano negli impianti di compostaggio sono tanti ma ci sono troppi scarti, circa il 14% dei quantitativi in ingresso”. Così Marco Versari, presidente Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, nel suo intervento al convegno, organizzato da Assobioplastiche, Consorzio Biorepack e Cic oggi a Roma, durante il quale sono stati illustrati i dati della filiera delle bioplastiche compostabili e le prospettive per il futuro.

 

La presenza di materiali di scarto “non è dovuto al fatto che questi materiali non sono trattabili; il problema è che dobbiamo lavorare insieme a chi raccoglie la frazione organica per far sì che negli impianti arrivi ciò che è organico perché il materiale non biodegradabile e compostabile va separato e così si perde tanta frazione organica compresi gli imballaggi stessi in bioplastica compostabile. Quello che cercherà di fare Biorepack è mettere in campo tutte le risorse necessarie per lavorare con le pubbliche amministrazioni perché la raccolta dell’umido sia raccolta di umido e non di scarti”.

“Abbiamo presentato i dati di una filiera industriale che vede l’Italia all’avanguardia. L’Italia è leader nel mondo nella produzione di questi materiali perché li ha connessi con un sistema di riciclo”, dice ancora Versari ricordando che Biorepack è il “primo consorzio al mondo di riciclo degli imballaggi compostabili”.

“Il sistema c’è, funziona ed è forte, è un esempio per l’Ue; ci preoccupa quello che sta avvenendo sul Regolamento europeo, la tassonomia, ma sappiamo che la politica italiana ha molto ben compreso questo argomento e ci aspettiamo azioni chiare come lo sono state fino ad ora”, conclude.

Green Book 2023, il 5 giugno la presentazione dei nuovi dati sulla gestione dei rifiuti urbani (UTILITALIA e UTILITATIS)

Fonte: ISPRA

Presentazione Green Book 2023

I dati sulla gestione dei rifiuti urbani in Italia

L’edizione 2023 propone la consueta panoramica di contesto che spazia dagli aspetti normativi a quelli tariffari, fino agli investimenti del settore, e comprende un esame aggiornato della documentazione dei bandi di gara. Un focus specifico è dedicato alla circolarità delle risorse con approfondimenti su temi attuali come quello delle materie prime critiche e su specifiche.

L’evento di è presentato da Fondazione UTILITATIS e UTILITALIA (Federazione che riunisce le aziende che operano nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas)

Il riciclo di carta e cartone fa scuola: dal 15 al 21 aprile 2023 ritorna la Paper Week (COMIECO)

Fonte: Eco dalle Città (11/04/2023)

Il riciclo di carta e cartone fa scuola: Giovanni e Giacomo testimonial della Paper Week

Dal 15 al 21 aprile, la Paper Week organizzata da Comieco, in collaborazione con Federazione Carta e Grafica, Assocarta, Assografici, Unirima e con il patrocinio di ANCI, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Rai Per la Sostenibilità, è pronta a rispondere a dubbi, sollecitare la curiosità e svelare “i segreti” del mondo della carta, in particolare riguardo alla sua raccolta differenziata e al successivo riciclo

Gli italiani sono tra i migliori in Europa nel differenziare e riciclare carta e cartone, con una raccolta annuale che arriva a superare i 3,6 milioni di tonnellate. Tuttavia, non tutti sono consapevoli del percorso che la carta compie una volta gettata nei contenitori appositi. È importante conoscere come rinasce per essere reintegrata nella nostra vita quotidiana, sotto forma di scatole, giornali, sacchetti o quaderni. Inoltre, dobbiamo impegnarci ulteriormente per migliorare il nostro contributo. L’Italia, infatti, può essere considerata un paese riciclone, ma c’è sempre spazio per il miglioramento.

Per rispondere a dubbi, stimolare la curiosità e svelare i “segreti” sul mondo della carta e soprattutto sulla sua raccolta differenziata e successivo riciclo, dal 15 al 21 aprile ritorna la Paper Week: la campagna nazionale organizzata da Comieco, in collaborazione con Federazione Carta e GraficaAssocartaAssograficiUnirima e con il patrocinio di ANCI, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Rai Per la Sostenibilità.

Per questo la campagna di promozione della Paper Week di Comieco coinvolge due testimonial d’eccezione: Giovanni Storti e Giacomo Poretti, rispettivamente nei panni di un professore e di uno studente della “Cartvard University”, una fantomatica Università sulla carta e il cartone.

Con ironia e leggerezza, le loro gag attirano la nostra attenzione sull’importanza di una corretta informazione, perché solo facendo cultura possiamo essere consapevoli che il ciclo del riciclo parte dalla raccolta differenziata di tutti noi cittadini. La campagna è pianificata su tv, radio, stampa e social.

Il calendario di tutti gli appuntamenti della Paper Week 2023 è in costante aggiornamento: qui per vedere tutto in tempo reale.

Al via la trentesima edizione di Comuni Ricicloni! A partire dal 4 aprile e fino al 13 maggio 2023

Fonte: ricicloni.it (4/04/2023)

Al via la trentesima edizione di Comuni RicicloniA partire dal 4 aprile e fino al 13 maggio 2023 sarà possibile inviare la propria candidatura (a Comuni Ricicloni di Legambiente). Possono partecipare Comuni, unioni di Comuni, Comunità montane, Consorzi di comuni. Per partecipare è molto importante leggere preventivamente il bando di partecipazioneLe categorie premiate saranno: Comuni sotto i 5000 abitantiComuni tra i 5000 e i 15000 abitantiComuni oltre i 15000 abitanti e Comuni capoluogo oltre ai premi assegnatida CONAICialComiecoCoreplaCoreveRicreaBiorepackCic e ConoeI Comuni potranno inviare i dati di partecipazione esclusivamente attraverso la scheda on line (sul sito www.ricicloni.it)I consorzi di comuni e le comunità montane dovranno obbligatoriamente avvalersi del file excel (sul sito www.ricicloni.it) opportunamente predisposto senza modificarlo in nessuna sua parte pena la non accettazione dei dati. Verrà premiato chi produrrà meno rifiuti indifferenziati, dati dalla somma del secco residuo e la parte di rifiuti ingombranti non recuperata. Come ormai consolidato il limite da non superare per entrare nelle graduatorie dei meritevoli è di 75 Kg/ab/annoIl termine per partecipare inviando i dati è fissato per il 13 maggio 2023.

Link: https://ricicloni.it/news/28/al-via-comuni-ricicloni-2023

Il 30 marzo 2023 si celebra la prima “Giornata Internazionale Rifiuti Zero”

Fonte: Eco dalle Città (29/03/2023)

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Proclamata dall’ONU, l’iniziativa punta a promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili, a sostenere il passaggio delle società alla circolarità e ad aumentare la consapevolezza su come le iniziative “zero waste” contribuiscano all’avanzamento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Sono numerosi gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite, la società civile, il settore privato, il mondo accademico e altri, che per l’occasione hanno organizzato attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Anche in Italia le adesioni sono state diverse, da parte di comuni, associazioni, comitati, organismi, istituti scolastici.

Il 30 marzo 2023 si celebra l’International Day of Zero Waste, la prima giornata internazionale dedicata a Rifiuti Zero proclamata dall’ONU. L’iniziativa punta a promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili, a sostenere il passaggio delle società alla circolarità e ad aumentare la consapevolezza su come le iniziative “zero waste” contribuiscano all’avanzamento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Nel concreto, sono numerosi gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite, la società civile, il settore privato, il mondo accademico e altri, che per l’occasione hanno organizzato attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Anche in Italia le adesioni sono state diverse, da parte di comuni, associazioni, comitati, organismi, istituti scolastici. (Per l’elenco delle attività in programma clicca qui).

Com’è noto, il settore rifiuti contribuisce in modo significativo alla climatica in atto, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento. L’umanità genera annualmente circa 2,24 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani, di cui solo il 55% viene gestito in impianti controllati. Ogni anno, circa 931 milioni di tonnellate di cibo vengono perse o sprecate e fino a 14 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano negli ecosistemi acquatici.

L’ONU sottolinea che “le iniziative zero waste possono favorire una sana gestione dei rifiuti e ridurre al minimo e prevenire gli sprechi, contribuendo ad affrontare la crisi planetaria, proteggere l’ambiente, migliorare la sicurezza alimentare e migliorare la salute e il benessere umano”.

Ancora: “I prodotti dovrebbero essere progettati per durare nel tempo e richiedere meno materiali e a basso impatto. Optando per metodi di produzione e trasporto meno dispendiosi in termini di risorse, i produttori possono limitare ulteriormente l’inquinamento e gli sprechi. La pubblicità e la gestione attenta della domanda possono ulteriormente consentire zero sprechi durante i cicli di vita dei prodotti. Anche consumatori possono anche svolgere un ruolo fondamentale nell’azzerare i rifiuti cambiando le abitudini e riutilizzando e riparando i prodotti il più possibile prima di smaltirli correttamente”.

L’ONU auspica che “governi, comunità, industrie e altre parti interessate riconoscano sempre più il potenziale delle iniziative zero waste, rafforzando la gestione dei rifiuti e migliorando i sistemi di recupero attraverso la finanza e la definizione delle politiche. La strategia globale per il consumo e la produzione sostenibili può guidare questa transizione. Istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dagli Stati membri e dalle parti interessate, la strategia prevede l’adozione di obiettivi di consumo e produzione sostenibili in tutti i settori entro il 2030″.

Giornata internazionale del riciclo rifiuti del 18 marzo 2023

Fonte: First online (18/03/2023)

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Giornata internazionale del riciclo: l’Italia è al primo posto ma nella raccolta differenziata dei rifiuti è indietro. Ecco perché

Il Laboratorio REF Ricerche ha esaminato a fondo il Testo unico sulla qualità. Italia non omogenea nella gestione e nella raccolta differenziata. Indispensabile un aggiornamento del Testo Unico.

 

 

Giornata internazionale del riciclo: l’Italia è al primo posto ma nella raccolta differenziata dei rifiuti è indietro. Ecco perché

 

Il 18 marzo è la giornata internazionale del riciclo. Tra gli obiettivi dell’Unione europea al 2030 un posto particolare occupa il riciclo dei rifiuti. Le organizzazioni industriali e le associazioni ambientaliste non perdono occasione per diffondere messaggi che incentivano i cittadini a fare la raccolta differenziata, a non eccedere nei rifiuti, a separarli , ad attenersi alle indicazioni fornite dall’azienda di raccolta del proprio Comune. Con l’83% di riciclo l’Italia è oggi al primo posto in Europa, nonostante la raccolta differenziata non sia ancora a livelli ottimali. Da cosa dipende questa asimmetria ? E come viene svolto il servizio di nettezza urbana nelle città italiane ? La prima risposta a queste domande è nel Testo unico per la regolazione della qualità del servizio dei rifiuti urbani (TQRIF). Un provvedimento in vigore dal 1 gennaio di quest’anno in base al quale si può capire il livello del servizio che viene erogato. E’ un traguardo importante, frutto di un lavoro iniziato nel 2021 che a buon titolo entra nella transizione ecologica ” Le gestioni- ci spiega Andrea Ballabio del Laboratorio REF Ricerche- hanno dovuto adeguarsi agli obblighi e agli standard minimi di qualità derivanti dallo schema regolatorio ed hanno dovuto individuare i costi connessi all’adeguamento agli obblighi del Testo Unico all’interno del Piano Economico Finanziario 2022-2025″.

I rifiuti e le loro criticità.

Ballabio, insieme ai colleghi ricercatori Francesca Bellaera, Donato Berardi, Giovanni Salpietro, Elisabetta Serra e Nicolò Valle ha pubblicato una ricerca su “Qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Cosa ci aspetta e cosa già sappiamo”. La ricerca ha verificato i livelli del servizio ai cittadini ed ha appurato che il 77% della popolazione risiede in territori affidati a gestori che sono al livello più basso per qualità del servizio. Le attività sono state suddivise in schemi I,II, III, IV che comprendono anche ciò che fanno gli Enti territoriali competenti. Lo schema IV è quello che riporta la migliore qualità dei servizio. Lo studio, però, dice che solo il 5% della popolazione italiana gode di queste buone prestazioni. “Il quadro che emerge dal nostro lavoro indica che il livello di partenza della qualità del servizio è sostanzialmente basso. Diciamo che non è adeguato rispetto agli obblighi minimi previsti dal Testo Unico”, aggiunge Ballabio. Nelle Regioni del Nord circa l’80 della popolazione del campione della ricerca rientra nello Schema I. Le iniziative per far crescere la differenziata, dunque, si confermano com ele più giuste. A sostegno ci sono i dati del 2021: Nord al 71%, Centro al 60,4%, Sud e Isole al55,7%. E’ altresì noto che soprattutto al Centro e al Sud mancano infrastrutture dedicate.

I punti di forza e i punti di debolezza

Il nuovo Testo Unico ha aperto vie interessanti che richiedono tempo per recepite. Il fatto che il servizio rifiuti sia a carico dei cittadini, inoltre, non è affatto secondario. Fino a quando le nuove regole non andranno a regime i ricercatori del REF hanno individuato oggi punti di forza e punti di debolezza. « Tra i punti di forza, il TQRIF ha posto le condizioni per l’avvio di un processo di convergenza e omogeneizzazione della qualità del servizio » scrivono. In secondo luogo consente di portare una maggiore trasparenza per gli oneri relativi al miglioramento della qualità del servizio. Le risorse disponibili dovranno andare verso obiettivi comuni del Paese. « La regolazione della qualità è una leva per promuovere nuovi investimenti ”. E’ indubbio che il miglioramento dei servizi pubblici debbano passare attraverso digitalizzazione e riorganizzazione dei processi. E nel sistema dei rifiuti ? « Questo- spiega ancora Ballabio- dovrà accadere soprattutto nelle gestioni che ricadono negli Schemi II-III-IV, laddove è necessario implementare un sistema di registrazione delle informazioni e dati verificabili da parte delle Autorità competenti”.

Una gestione parcellizzata

In Italia le gestioni locali sono estremamente parcellizzate, per cui abbiamo fiducia in un salto di qualità, trattando la spazzatura, finalmente, con metodi industriali. Tra i punti di debolezza rilevati c’è la difficoltà degli Enti locali di applicare le norme “in generale presso le gestioni di minori dimensioni e meno strutturate in termini di competenze ». Lo Stato può rivedere il Testo ( è auspicabile) per aiutare i Comuni nel rispondere agli adempimenti richiesti dal TQRIF. Ci possono essere maggiori costi in capo ai cittadini per adempiere ad alcuni obblighi. Conclusione, il Testo Unico è in fase di avviamento. Infine, vien messo in evidenza che nel 2022 l’attività dei gestori è stata fortemente influenzata dall’aumento e dal rincaro dei costi energetici e dei materiali. Sono stati erosi spazi nelle tariffe. Operazioni che potevano essere destinati al miglioramento della qualità del servizio e a nuovi investimenti. Cosa ci aspetta per il 2023, allora ? ” Siamo davanti a criticità che hanno caratterizzato le predisposizioni tariffarie 2022-2023, destinate a persistere anche in questo 2023 ” è la risposta che arriva da REF. Insomma, i cittadini pagano, la qualità arriverà.

Graduatoria provvisoria per la concessione da parte della Regione Sicilia di agevolazioni per il sostegno alle attività di compostaggio di prossimità dei rifiuti organici. Dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Ragusa sono in graduatoria il Comune di Monterosso Almo e il Comune di Modica.

Fonte: EuroInfoSicilia – Dipartimento di Programmazione

Sono 36 i Comuni siciliani inseriti nella graduatoria provvisoria relativa alle operazioni ammesse e finanziabili approvata dal Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti per la concessione di agevolazioni per il sostegno alle attività di compostaggio di prossimità dei rifiuti organici.

La graduatoria si riferisce al nuovo bando da 12,6 milioni di euro a valere sul PO FESR Sicilia 2014-2020 nell’ambito dell’Azione 6.1.1 che prevede di “Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità”.

Dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Ragusa sono in in graduatoria il Comune di Monterosso Almo e il Comune di Modica.

"Italia leader del riciclo in Europa"

Fonte: adnkronos (16/12/2022)

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In 25 anni, con la riforma avviata col D.lgs 22 del 1997, in Italia si è passati dall’emergenza rifiuti all’eccellenza nel riciclo e oggi l’Italia è leader europeo del riciclo dei rifiuti e l’industria del riciclo ha conosciuto una crescita costante quantitativa e qualitativa. Nel 1997 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani era solo del 9,4 % e l’80% dei rifiuti finiva in discarica. Solo il 21% dei rifiuti industriali veniva riciclato e il 33% finiva in discarica. Nel 2020 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è arrivata al 63% e lo smaltimento in discarica è sceso al 20%, mentre il riciclo dei rifiuti industriali ha superato il 70% e lo smaltimento in discarica è sceso al 6%. Questi alcuni dei dati del Rapporto Il Riciclo in Italia 2022, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo ‘L’eccellenza del riciclo e le sfide future’, promossa dalla Fondazione in collaborazione con Conai, con Pianeta 2030 del Corriere della Sera, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Ispra. Questo cambiamento nella gestione di rifiuti ha alimentato la crescita dell’industria italiana del riciclo diventata un comparto rilevante e strategico del sistema produttivo nazionale che conta 4.800 imprese, 236.365 occupati, genera un valore aggiunto di 10,5 miliardi (aumentato del 31% dal 2010 al 2020) e che produce ingenti quantità di materiali riciclati. Si tratta di 12milioni e 287mila tonnellate di metalli, in gran parte acciaio; di 5 milioni e 213mila tonnellate di carta e cartone; di 2 milioni 287mila tonnellate di pannelli di legno truciolare; di 2 milioni e 229mila tonnellate di vetro riciclato; un milione e 734mila tonnellate di compost e 972mila tonnellate di plastica riciclata. Nel complesso la produzione di materiale riciclato è aumentata del 13,3% tra il 2014 e il 2020. L’Italia, nel 2020 ha riciclato il 72% di tutti i rifiuti, urbani e speciali-industriali, un primato europeo, (il 53% la media Ue e il 55% quella della Germania), con un tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati al 21,6% (media Ue 12,8%, 13,4% in Germania). Anche per la gestione dei rifiuti d’imballaggio l’Italia è un’eccellenza europea del riciclo con più di 10,5 milioni di tonnellate avviate a riciclo, con un tasso pari al 73,3% nel 2021, superiore non solo al target europeo del 65% al 2025 ma, con 9 anni di anticipo, anche al target europeo del 70% al 2030. “Il settore del riciclo, pilastro fondamentale di un’economia circolare – ha detto Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – è strategico per non sprecare risorse preziose, per non riempire il Paese di discariche, per recuperare materiali utili all’economia e ridurre le emissioni di gas serra. Per questo in un momento di congiuntura economica negativa servono misure incisive per rafforzare la domanda di Mps, le materie prime seconde prodotte col riciclo ed interventi strutturali per affrontare il forte aumento dei costi dell’energia che per l’industria del riciclo costituiscono la quota maggiore dei costi di produzione”.

"Anci Sicilia, servono interventi su caro energia, rifiuti e investimenti"

Fonte: anci.it

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Il consiglio regionale di Anci Sicilia chiede al governo interventi per far fronte alle emergenze dei Comuni isolani. “Interventi finanziari e normativi che consentano ai Comuni dell’Isola di far fronte, anche in vista dei rischi legati all’applicazione della cosiddetta clausola di salvaguardia, all’aumento dei costi dell’energia e  agli extra costi  che quest’anno hanno inciso sulla gestione integrata dei rifiuti. E’ inoltre necessario velocizzare la spesa delle risorse nazionali ed europee per investimento senza la necessità del cofinanziamento comunale”. E’ quanto chiede in una nota il consiglio regionale di Anci Sicilia riunitosi il 16 dicembre a Palermo.

"Tre importanti SRR Siciliane (SRR Enna Provincia ATO 6, SRR ATO 7 Ragusa e SRR Palermo Provincia Est) hanno adeguato i propri ambiti territoriali alle nuove regole imposte dall’ARERA: ogni Carta della Qualità Rifiuti è stata approvata tramite soluzioni ad hoc in Digital Network."

Fonte: lentepubblica

"Comuni ricicloni. In Sicilia è Ragusa il miglior capoluogo"

Fonte: La Sicilia

22/12/2022

Fonte: La Sicilia web

"Rifiuti, in Sicilia solo 51 i Comuni munnizza-free e 231 quelli “ricicloni”

Fonte: La Sicilia (web)

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Fonte: Rainews TGR Sicilia

"Comuni Ricicloni', in Sicilia cresce la differenziata"

Fonte: Rainews TGR Sicilia

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La Sicilia – Ragusa del 25/06/2022 –  articolo su conferenza stampa situazione emergenziale rifiuti del 24/06/2022

Conferenza stampa del 24/06/2022 su situazione emergenziale rifiuti

“Video Mediterraneo”

“Video Regione”

8 aprile 2022: Comuni “ricicloni” premiati dalla Regione Sicilia: 8 su 12 in Provincia di Ragusa

10.07.2019 – “Raccolta Differenziata: I nuovi dati fotografano la realtà attuale”

26.06.2019 – “Raccolta Differenziata: Ecco le percentuali Città per Città” 

3.06.2019 –  NEI PROSSIMI MESI 5 NUOVI CENTRI COMUNALI DI RACCOLTA NELL’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DELLA SRR ATO 7 RAGUSA

3.08.2018 – CONFERENZA STAMPA SRR RAGUSA SUI DECRETI DI FINANZIAMENTO DEI CENTRI COMUNALI DI RACCOLTA DI CHIARAMONTE GULFI, GIARRATANA, MONTEROSSO ALMO, SANTA CROCE CAMERINA E SCICLI